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Auto elettrica, il 2012 l’anno della svolta (se arrivano gli incentivi)

Scritto da Paolo Ferrante il 29.05.2012

Nissan Leaf, la prima elettrica a diventare Auto dell'annoCome fare a incrementare l’uso dell’auto elettrica? E’ la domanda che si sono posti Assolombarda e Unindustria al  “3° Osservatorio Deloitte sull’auto elettrica” organizzato appunto da Deloitte. Sembra il solito noioso convegno, ma la novità è che sembra che ci siano novità. Se infatti il governo ha appena annunciato sostanziosi incentivi per l’acquisto dell’auto elettrica, il ministro dell’ambiente Clini e le due organizzazioni industriali vogliono creare un indotto dell’industria di auto elettriche proprio in Italia.

Dallo studio è emerso che gli italiani sono interessati all’acquisto di auto elettriche, purché non siano un veicolo da città (per intenderci come la ultima piccola elettrica nata in casa Renault). Quenno che vogliono gli italiani è un’auto con prestazioni e autonomia simili a quelle tradizionali e che possibilimente non costino il triplo.

Perciò l’auto del futuro dovrebbe avere un prezzo inferiore ai 15.000 euro, un’autonomia di 160 chilometri e velocità di ricarica al massimo di due ore. “Una diffusione della cultura della sostenibilità che ha generato una domanda”, sottolinea il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, creando un indotto che dà lavoro a circa “25.000 addetti, 50 miliardi di fatturato e 400 imprese nel settore”.

Ma oggi le cose non vanno molto bene per l’auto elettrica. Se la domanda di auto in generale è ai minimi storici, quella di auto elettriche nel 2011 si è attestata a 300 le auto elettriche vendute, su un totale di circa 1,75 milioni di immatricolazioni. Ma, secondo uno studio di Deloitte sul tema, presentato nel corso del convegno “E-car 2012: anno della svolta elettrica?” il 2012 potrebbe essere un anno decisivo per i veicoli ecologici in Italia.

Per questa svolta, però, saranno necessari i soldi pubblici, sotto forma di incentivo all’acquisto. Si è parlato di 5 mila euro di incentivo per un mezzo ad emissioni zero, secondo quello che stanno studiando le commissioni Trasporti e Attività Produttive della Camera.

I vantaggi l’ambiente sarebbero indubbi: sostituendo 100 mila vetture a combustione interna con altrettante elettriche si risparmierebbe l’85% in alimentazione e il 70-90% di produzione di particolato. Gli italiani sembrano apprezzare questo tipo di veicoli, con un occhio, tuttavia, all’estetica, al comfort e alla performance della vettura. Fondamentale anche l’autonomia della batteria – solo il 32% degli italiani ne accetterebbe una inferiore ai 160 km – e il tempo di ricarica: dalla ricerca Deloitte emerge che il 70% degli italiani acquisterebbe un veicolo elettrico che si ricaricasse completamente in meno di 2 ore.

Il ministro dell’ambiente Corrado Clini, intervenuto al convegno, ha detto: “Stiamo mettendo insieme le imprese italiane che lavorano per produrre le componenti tecnologiche delle auto elettriche per creare una piattaforma”.

C’è infatti un accordo, siglato nel 2010, con la Cina che prevede uno scambio tecnologico sull’auto elettrica.  Clini ha precisato che nell’accordo con la Cina “non abbiamo più la Fiat nella partita e abbiamo quindi deciso di creare una piattaforma di imprese italiane in questo settore della mobilità elettrica, accogliendo una proposta dell’Emilia Romagna. La piattaforma dovrebbe avere sede probabilmente a Imola. In questo modo riusciremo comunque a rimanere all’interno del progetto con la Cina e penso che ce la faremo”.

Clini ha inoltre confermato il disegno di legge sugli incentivi alla mobilità elettrica di cui si parla insistentemente in questi giorni.

Secondo il ministro è venuto il momento per il sistema energetico italiano “di uscire dallo schema rigido degli anni 50 – 60 – 70, ancora prevalente nel nostro Paese, ed entrare nella prospettiva, su cui sta lavorando la Germania e anche la Francia, di valorizzare le risorse energetiche rinnovabili e fossili nella forma più decentrata ed efficiente possibile”.

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