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Emergenza idrica: ricercatori propongono cap-and-trade per l’acqua

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.06.2012

Secondo uno studio pubblicato su The Electricity Journal, una politica congiunta di cap-and -trade sia per l’acqua che per l’anidride carbonica potrebbe rappresentare una valida strategia per un’economia sostenibile. Lo studio si inserisce bene nel tentativo di gestire le relazioni esistenti tra energia, acqua e cambiamento climatico, e al tempo stesso, garantire la crescita economica.

Energia, acqua e cambiamento climatico sono strettamente legati l’uno all’altro. Le economie moderne contano sull’ energia elettrica e la produzione di energia elettrica richiede acqua. A sua volta, l’approvvigionamento, il trasporto e il trattamento delle acque ha bisogno di energia. Allo stesso tempo, la produzione di elettricità da combustibili fossili contribuisce ai cambiamenti climatici e il cambiamento climatico può causare scarsità d’acqua, che, a sua volta, influenzerà la produzione di energia elettrica. Le future carenze d’acqua  potrebbe portare a conflitti, in cui le centrali potrebbero dovere fermarsi per proteggere i rifornimenti idrici, colpendo l’industria.

Negli Stati Uniti, le centrali elettriche ritirano 12,5 miliardi di litri di acqua al giorno e questa cifra dovrebbe aumentare del 50% entro il 2025. Sebbene la maggior parte dell’acqua utilizzata dalle centrali venga restituita all’ambiente, l’acqua viene riscaldata  e può essere contaminata da metalli pesanti.

Sulla base di questa situazione negli Stati Uniti, i ricercatori suggeriscono che un cap-and-trade del sistema idrico potrebbe correre in parallelo ad un sistema di cap-and-trade dell’anidride carbonica, ognuno con i propri prezzi, nei mercati dell’energia elettrica, per limitare l’uso dell’acqua e le emissioni di carbonio ed esporre le proposte di come un tale ipotetico sistema potrebbe essere gestito. Per i generatori di energia sarebbe necessario  l’acquisto di permessi per emettere una certa quantità di biossido di carbonio (come avviene attualmente con il Trading Scheme dell’Unione europea) o utilizzare una certa quantità di acqua ogni anno; questi limiti rigorosi sull’uso dell’acqua e le emissioni di carbonio potrebbero incoraggiare i gruppi ad investire in fonti energetiche rinnovabili e tecnologie di conservazione dell’acqua.

Similmente al mercato del cap-and-trade del carbonio, il cap-and-trade dell’acqua potrebbe comprtare degli scambi di certificati d’acqua, dove ogni certificato potrebbe essere pari ad unità adeguata di acqua utilizzata.  I generatori di corrente che utilizzano meno della loro allocazione annuale possono incassare le quote supplementari per l’uso futuro o le quote possono essere scambiate sul mercato. I proventi del programma di cap-and-trade  potrebbero essere reinvestiti nell’economia per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità locale o regionale. I ricercatori consigliano che i limiti sull’uso dell’acqua riflettano la necessità di bilanciare lo sviluppo economico con i criteri di sostenibilità.

I ricercatori hanno inoltre creato un modello per studiare le interazioni fra i due cap-and-trade. Il modello prende in considerazione le complesse interazioni e le implicazioni  del programma per tutti e tre i mercati (carbonio, acqua ed elettricità) su scale temporali diverse, coinvolgendo gli organi decisionali, come le società elettriche, gli operatori di sistema indipendenti e gli aministratori delle aste.

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