La maniera più semplice per ottenere energia consiste nell’utilizzare quella già presente: il calore della terra è una fonte di calore pressochè inesauribile e in diverse zone del pianeta è facilmente raggiungibile e consente di produrre energia elettrica ad un costo relativamente basso, ma soprattutto in maniera “pulita”.
Il concetto è relativamente semplice: di norma si usano combustibili fossili per produrre energia termica che viene convertita in energia elettrica per il nostro uso quotidiano; il calore della terra può essere utilizzato al posto di questi combustibili.
La temperatura del sottosuolo riscalda l’acqua che, a seconda delle temperature raggiunte, può essere utilizzata per produrre energia elettrica o semplicemente calore.
Se l’energia geotermica genera un calore tale da vaporizzare l’acqua, il vapore creato viene convogliato in turbine ad alta pressione collegate ad alternatori finalizzati alla produzione di energia elettrica. Nel caso in cui la temperatura non raggiunga i 100 gradi, tramite pompe di calore, l’energia termica viene utilizzata per la produzione di acqua calda di uso domestico e per il riscaldamento.
Purtroppo tale sistema “pulito” di produzione dell’energia è molto poco utilizzato a causa di diversi fattori:
– l’individuazione delle aree adatte non è facile e richiede lunghi e costosi studi
– in alcuni luoghi la produzione di vapore naturale non è costante e richiede l’immissione nel sottosuolo di acqua fredda per garantire la continuità di funzionamento degli impianti con un aggravio dei costi ed una diminuzione della resa
– L’impatto paesaggistico è spesso notevole e richiederebbe interventi architettonici che andrebbero anch’essi ad incrementare i costi di produzione
– l’emissione in superficie del vapore contenente idrogeno solforato causa il classico odore di uova marce che è difficilmente accettabile in zone abitate.
Il paese che, grazie alle sue note caratteristiche geologiche, è in grado di sfruttare nel modo migliore l’energia geotermica è senz’altro l’Islanda, che fornisce in questo modo il riscaldamento a quasi il 90% della popolazione.
Negli Stati Uniti, l’impianto situato nelle montagne Mayacamas è costituito da 15 centrali che producono oltre 700 Megawatt di elettricità, sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico delle contee di Sonoma, Lake e Mendocino e parzialmente delle contee di Marin e Napa.
In Italia l’energia geotermica viene sfruttata quasi esclusivamente in Toscana; a Lardarello, in provincia di Pisa, è presente il primo impianto mai costruito, risalente al 1904. Dalla prima centrale geotermica finalizzata alla produzione di energia elettrica realizzatavi nel 1913 in grado di erogare 250kW siamo arrivati al moderno impianto da 810MW.
Dal 2002 è in atto una progressiva sostituzione degli impianti finalizzata da un lato all’aumento dell’efficienza e dall’altro alla riduzione dell’impatto ambientale.
L’area del Monte Amiata è ancora sottoutilizzata in quanto le comunità locali si oppongono all’ampiamento dell’impianto.
Attualmente l’energia prodotta da fonti geotermiche rappresenta solo l’1.9% dell’energia totale prodotta nel nostro paese, sufficiente tuttavia a soddisfare il 25% della richiesta energetica della Toscana, unica regione con impianti produttivi.
di Michele Donà