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Saurosuchus: dinosauro o coccodrillo?

Scritto da Andrea Maraldi il 12.03.2015

Sappiamo ormai che l’evoluzione non era un processo lineare: per ogni specie che è sopravvissuta ed ha prosperato nel corso della storia ci sono stati una gran varietà di “esperimenti falliti” che non hanno retto alla prova del tempo e si sono estinti prematuramente. Ed i dinosauri ed i loro parenti stretti non fanno eccezione a questa regola: facenti parte assieme a Coccodrilli e Pterosauri del gruppo degli Arcosauri, essi discendono da forme rettiliane più primitive e ci sono tutta una serie di forme intermedie dette Arcosauromorfi, che non erano nè dinosauri, nè coccodrilli, ma avevano elementi in comune con entrambe le “famiglie”. Il grande carnivoro Saurosuco era fra questi.

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Il Saurosuco faceva parte della famiglia dei Raiusuchidi, ed a grandi linee somigliava ad un enorme coccodrillo con una testa di una grande dinosauro carnivoro… sebbene nessuna di queste due forme di vita fosse ancora apparsa sulla Terra. E’ vissuto circa 230 milioni di anni fa in Argentina, e conosciamo inoltre varie specie analoghe rinvenute in giro per il mondo, di cui la più famosa è probabilmente il Postosuchus, scoperto negli Stati Uniti. I Raiusuchi per un breve periodo sono stati i predatori dominanti nel nostro pianeta, prendendo brevemente il posto dei grandi rettili-mammifero carnivori del Permiano, ormai estinti, per poi venire scalzati dalla cima della catena alimentare dall’arrivo dei primi grandi dinosauri Teropodi. Le prede predilette del Saurosuco e dei suoi parenti Rauisuchi erano i Dicinodonti, grandi rettili-mammifero erbivori, quasi sempre dotati di zanne e/o di robusti becchi cornei, come il Lystrosauro o il Placerias, e altri Arcosauromorfi erbivori come i Trilofosauri o gli Aetosauri.

Anche per gli standard dei Rauisuchi, il Saurosuco era enorme: abbiamo i resti di esemplari che superavano anche i 7 metri di lunghezza, e come già accennato la testa e la bocca di questi animali avevano più cose in comune con quelle di un Tirannosauro che non con quelle dei rettili vissuti prima di loro: persino la dentatura era estremamente simile, essendo formata da denti ricurvi e percorsi da seghettature, adatti a lacerare e trattenere la vittima. Il corpo di questo animale presentava invece alcuni “incovenienti” critici; il tronco e la coda erano simili a quelli dei coccodrilli, e si reggevano su una quartetto di arti dalla conformazione a dir poco bizzarra, a metà strada fra quella di lucertole o coccodrilli e quella dei dinosauri. Questo significava che il Saurosuco ed i Rauisuchi in genere erano dotati di arti in grado di sostenere il peso del grande corpo, ma erano privi dell’agilità e della resistenza riscontrabile successivamente nei grandi Teropodi. Erano animali possenti, ma lenti ed inadatti ad inseguire la preda, cosa che li rendeva costretti a ricorrerre alla caccia tramite lunghi agguati, o farsi forti delle loro dimensioni e potenza per spaventare predatori più piccoli e reclamare le loro prede. Le zampe anteriori inoltre erano molto più corte di quelle posteriori, complicando ulteriormente le cose.

Possenti ma la lenti, e troppo dipendenti dall’esistenza di grandi erbivori ancora più lenti di loro per il proprio sostentamento, non stupisce che il dominio del Saurosuco e dei suoi parenti sia stato di breve durata: sono stati all’apice della catena alimentare solo per un breve periodo di transizione, quando ancora il mondo si stava riprendendo dalla catastrofica estinzione del Permiano, ma l’era dei grandi “lucertoloni” era ormai passata: non a caso negli stessi giacimenti da cui provengono i fossili di Saurosuco abbiamo scoperto anche l’Herrerasauro, uno dei più antichi dinosauri predatori, e probabile “usurpatore” di quest’ultimo.

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