Che si potrebbe leggere così: gli stessi geni (persone geniali) hanno creatività e disturbi mentali. E subito il pensiero corre a creativi tutti pazzi, tutti fuori degli schemi (e anche talvolta sopra le righe), tutti col pensiero laterale, tutti che fanno associazioni assolutamente improbabili per i piu, tutti a cercare note, parole, colori, forme, immagini.
Tutti a dedicarsi all’inutile, al bello, al superfluo.
Tutti a inventare storie. A raccontarle con parole, immagini, forme e colori e odori e tatto e tutto questo insomma.
Geni creativi e schizofrenici con tante e plurime personalità: che fanno tenerezza o paura o ridere o piangere o ridere e piangere insieme.
Fanno arrabbiare e non sempre, no, ci si può fidare.
Da vivi, perché da morti poi sì che sono geni.
Tutti così strani.
Tutti così diversi.
Tutti così: si alzano troppo tardi – troppo presto, mangiano troppo – troppo poco.
Tutti a parlare troppo o stare troppo zitti.
Insomma tutti troppo.
Invece vuol dire che in una stessa famiglia dove ci sono più creativi, ci possono essere più schizofrenici, che tra l’altro possono non identificarsi: cioè le persone creative forse non sono pure schizofreniche.
I geni qui sono quelli della genetica.
La scoperta è comunque interessante. Se il gene, germe, della follia è lo stesso della creatività, vuol dire comunque che la creatività è folle e la follia creativa?
Si parcheggia sempre sempre sempre fuori delle linee.
Oppure si parcheggia ossessivamente troppo troppo troppo dentro le linee.
O meglio ancora si parcheggia a cavallo fra due o più linee?
Scegliete voi.
La notizia è qui: http://www.lescienze.it/news/2015/06/08/news/creativi_genetica_disturbi_mentali-2640304/
La doppia natura di ogni cosa (anzi la multipla natura di ogni cosa) a me, però, pare normale.
Dunque la domanda è la solita: da che parte sta la follia?