Ieri, in una domenica assolata che presagiva la primavera, nel pomeriggio è scoppiato un incendio sul Monte San Mauro vicino a Feltre, nel Parco delle Dolomiti Bellunesi.
In pochi minuti più di quaranta segnalazioni sono arrivate ai vigili del fuoco, che subito si sono messi al lavoro per cercare di arginare le fiamme.
Ma nonostante non ci fosse vento, non è stato possibile spegnere il fuoco, che anzi, in poco tempo avanzava inesorabile su una vasta area della montagna.
A tutt’oggi ancora si leva una nube di fumo dal monte ed è il fumo stesso ad ostacolare le operazioni di spegnimento.
L’incendio purtroppo si sta spostando verso il basso, interessando il bosco.
Sul posto sono presenti gli uomini del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato, dei Servizi Forestali Regionali, dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile e del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Per cercare di valutare meglio l’evoluzione della situazione, dato che gli interventi da terra sono difficili per l’estrema pendenza dei versanti interessati e la grande presenza di fumo, il Direttore del Parco, Nino Martino, accompagnato dalla coordinatrice del Corpo Forestale dello Stato, Marina Berto, hanno compiuto in mattinata un sorvolo in elicottero dell’area percorsa dall’incendio.
“L’incendio si sta spostando verso il basso, in direzione della località Solferino, nei pressi dell’abitato di Lasen, in Comune di Feltre”, ha comunicato il Direttore di rientro dal sorvolo.
L’incendio è sicuramente di natura dolosa.
Speriamo che l’incendio possa essere contenuto nel più breve tempo possibile e con esso i danni alla vegetazione, al paesaggio e alle persone.
Pubblichiamo qui sotto le riflessioni del presidente del parco Nino Martino, impegnato su più fronti nella dura lotta per la salvaguardia dei parchi nel nostro paese.
“Vedo la’ fuori al buio la montagna che brucia. Oggi una mano idiota, consapevole o solo distratta, ha dato fuoco al monte san Mauro. Nonostante quello che i forestali stanno facendo, la difficoltà di operare in montagne acclivi come le nostre ci dà la certezza che il danno sara’ gravissimo. In un giorno il fuoco si mangia il lavoro di decenni. E’ difficile esprimere con parole la rabbia, l’avvilimento, lo svuotamento interiore che si prova a sentire friggere la vita sotto le lingue di fuoco che, lente ma inesorabili, avanzano nella notte. Speriamo che piova. Speriamo che sia l’ultima volta che una mano distratta o criminale metta fuoco al parco. Speriamo che il Paese si renda conto che i parchi sono davvero speranza di futuro, ma che senza uomini e mezzi, finanziamenti e coraggio…davvero potrebbe non esserci più tempo.
dal blog “Mare d’inverno” di Nino Martino
http://blogs.parks.it/ninomartino
maledetti piromani!