Il nuovo gruppo di casi di polmonite virale, originatosi questa volta a Wuhan, in Cina, costituisce la terza comparsa in 20 anni di un membro della grande famiglia dei coronavirus (CoV) che è riuscito a passare dagli animali agli esseri umani, scatenando un focolaio che in questi giorni sta tenendo il mondo con il fiato sospeso.
In un nuovo saggio di JAMA Viewpoint, Anthony S.Fauci, direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (NIAID) del NIH (National Institute of Health), negli Stati Uniti, ripercorre due precedenti episodi di epidemie da CoV che, al loro apparire, causarono un caos globale; e descrive i passaggi necessari per far fronte all’attuale emergenza.
Il dr Fauci e i suoi co-autori, Hilary D. Marston, del NIAID e Catharine I.Paules, del College of Medicine presso la Penn State University, Stati Uniti, sottolineano che i CoV umani sono stati storicamente considerati come cause relativamente benigne di un comune raffreddore.
Nel 2002, tuttavia, in Cina emerse un nuovo ceppo di CoV altamente patogeno che causò 8.980 casi registrati di sindrome respiratoria acuta grave o SARS, con 774 decessi e il costo di miliardi di dollari per l’economia globale.
Fortunatamente, nel giro di qualche mese, le classiche misure della sanità pubblica posero fine all’epidemia.
Nel 2012, un altro CoV è stato trasmesso dagli animali all’uomo, manifestandosi come sindrome respiratoria del Medio Oriente o MERS.
A differenza della SARS, debellata entro alcuni mesi dalla prima comparsa, il CoV della MERS continua ancora ad esistere, trasmesso sporadicamente dai cammelli, ospiti intermedi del virus, alle persone con modalità di trasmissione limitate da individuo a individuo.
L’ultimo, attuale Cov emerso, è il coronavirus 2019-nCoV, la cui comparsa è stata riconosciuta ufficialmente dalle autorità cinesi il 31 dicembre scorso a Wuhan, la città da cui si è diffuso in altre città, in alcuni Paesi asiatici e forse – ma le notizie sono frammentarie e spesso soltanto allarmanti – in Paesi che ne sembravano apparentemente inattaccabili, sul continente americano e in Europa.
Gli autori di Viewpoint scrivono: “Sebbene sia impossibile prevedere il percorso di questo nuovo focolaio, una risposta efficace richiede un’azione tempestiva, dal punto di vista delle strategie classiche di salute pubblica, con l’instaurazione di efficaci e solerti contromisure”.
Studiosi di tutto il mondo si sono prontamente attivati, dal momento che il 2019-nCoV ha caratteristiche ancora sconosciute, contro le quali, al momento, non si dispone di alcun vaccino, rifugiandosi nei controlli di tutte le persone giunte in volo da Wuhan, predisponendo in tal modo una ‘cintura’ isolante entro cui sono confinati ben 41 milioni di cinesi.
Il nuovo coronavirus ha la particolarità di diffondersi rapidamente ed essere particolarmente resistente.
In mancanza di cure specifiche e di un vaccino, i virologi di tutto il mondo raccomandano la classica profilassi e le precauzioni minime indispensabili al contenimento: mascherine e precauzioni nell’igiene e nei contatti personali, dal momento che il virus si tramette, come gli altri virus respiratori, con la saliva, i liquidi organici e il contatto fisico.
Tosse, raffreddore e febbre sono le manifestazioni della patologia.
Il virologo cinese Zhong Nanshan, noto per aver sconfitto la SARS, è stato il primo specialista a dichiarare che il coronavirus “salta da persona a persona” ed è lo scienziato su cui si appuntano le speranze di tutta la Cina in questa ennesima battaglia, prima che dilaghi in una pandemia.