Gaianews

Ridisegnata la linea evolutiva dei Neanderthal in Europa

Le analisi di alcuni crani ritrovati in una grotta spagnola hanno cambiato le conoscenze sull'evoluzione dei Neanderthal in Europa

Scritto da Leonardo Debbia il 25.06.2014

Alcuni ricercatori hanno esaminato una collezione di crani rinvenuti in una grotta in Spagna, individuando caratteristiche e funzionalità attribuibili sia ai Neanderthal che ad esseri umani più antichi.

Questo modello di evoluzione a ‘mosaico’ nelle popolazioni europee arcaiche suggerisce una diversa interpretazione dell’evoluzione neandertaliana, che avrebbe sviluppato caratteristiche distinte in tempi diversi e separatamente.

Il sito di Sima de los Huesos – il nome della grotta spagnola vicino ad Atapuerca – permette agli scienziati di comprendere meglio il percorso evolutivo dei primi ominidi in Europa durante il Pleistocene Medio, un periodo che è ancora oggetto di indagine e di pareri controversi da parte degli studiosi .

Neanderthal

Cranio n°17 del sito Sima de los Huesos di Atapuerca, Spagna. (crediti: Javier Trueba / Madrid Scientific Films)

 “Il Pleistocene Medio è un periodo, durato circa mezzo milione di anni, durante i quali l’evoluzione degli ominidi non fu un lento processo di cambiamento lineare di una sola specie verso il Neanderthal classico”, afferma l’autore dello studio, Juan-Luis Arsuaga, professore di Paleontologia  presso l’Università Complutense di Madrid.

Ma cerchiamo di mettere un po’ d’ordine nell’esposizione dei fatti.

Tra i 400 e i 500mila anni fa, nel cuore del Pleistocene, gruppi di esseri umani arcaici si erano separati da altri gruppi che in quel periodo vivevano in Africa e in Asia orientale, diffondendosi nell’Eurasia, dove gradualmente si evolsero con caratteristiche particolari che li avrebbero fatti definire Neanderthal.

Centinaia di migliaia di anni dopo, gruppi di esseri umani moderni, evolutisi in Africa, migrarono da quel continente e si stabilirono anch’essi in Eurasia. Gli esseri umani moderni o Sapiens – perché di questi si trattava – si incrociarono con i Neanderthal, anche se poi sono stati riscontrati segni di incompatibilità riproduttiva che li portarono a sostituirsi ai Neanderthal.

Il grado di divergenza tra i Neanderthal e gli esseri umani moderni, ristretto ad un periodo così breve, sorprese, in un primo tempo, gli scienziati. Perché i Neanderthal si differenziarono così rapidamente dagli altri ominidi? Quale cambiamento avvenne tra loro perché si arrivasse a questi risultati?

Per rispondere a queste domande era necessario avere un quadro preciso delle popolazioni europee attorno ai 400 mila anni fa, le prime fasi in cui si distingue una chiara linea Neanderthal.

Questo era finora un percorso impegnativo perché le prove fossili in Europa – necessario strumento per una risposta – erano troppo isolate e disperse, nonché provenienti da linee temporali diverse.

Gli esempi del sito Sima de los Huesos, però, sono numerosi e costituiscono un valido aiuto.

“Ciò che rende il sito Sima de los Huesos unico” – dice Arsuaga – “è l’accumulo straordinario e senza precedenti di ominidi avvenuto proprio in quel luogo. Niente di così importante era mai stato scoperto riguardo ogni specie di ominide esistente, compreso i Neanderthal”.

“Il sito è stato scavato ininterrottamente dal 1984”, aggiunge il ricercatore Ignacio Martinez, co-autore della ricerca. “Dopo 30 anni abbiamo recuperato quasi 7000 fossili umani, corrispondenti a tutte le regioni scheletriche di almeno 28 individui. Questa straordinaria collezione comprende 17 crani frammentati, molti dei quali sono tuttavia completi”.

Questi crani appartengono ad una popolazione che conserva caratteri tipici dei Neanderthal, ma anche di popolazioni più arcaiche. Lo scenario è reso ancora più complesso dal ritrovamento di un individuo in cui l’analisi del DNA mitocondriale lo differenzia dal Neanderthal classico, avvicinandolo più ai Denisova, il gruppo distintosi dai Neanderthal dopo l’uscita dall’Africa e diffuso nelle regioni eurasiatiche.

L’analisi dei fossili di Sima de los Huesos indica che le prime popolazioni giunte in Europa si ramificarono in gruppi diversi che, forse per problemi legati ai cambiamenti climatici, gradualmente si estinsero. Di questi gruppi, solo il ramo dei Neanderthal sopravvisse indenne fino all’arrivo dei Sapiens.

© RIPRODUZIONE RISERVATA