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Effetti sull’Homo sapiens dei geni dei Neanderthal

Scritto da Leonardo Debbia il 25.11.2023

Recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che i geni ereditati dai Neanderthal sono presenti in percentuali, variabili dall’ 1 al 4 per cento, nel genoma degli esseri umani moderni discendenti dagli esseri umani emigrati dall’Africa.

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Tuttavia, ad oggi non abbiamo ancora una conoscenza complessiva di quanto queste piccole percentuali di genoma Neanderthal stiano ancora influenzando attivamente i tratti degli esseri umani attuali.

Un team di ricerca internazionale, di cui fanno parte studiosi della Cornell University di Ithaca, New York, ha sviluppato nuovi strumenti genetici computazionali per verificare gli effetti genetici di quegli incroci tra esseri umani non africani e Neanderthal avvenuti intorno ai 50mila anni fa.

I discendenti degli esseri umani migrati dall’Africa presi in considerazione sono i Sapiens che hanno vissuto prima dell’estinzione dei Neanderthal.

In uno studio pubblicato su eLife risulta che i geni Neanderthal sono responsabili di alcuni tratti degli esseri umani moderni, specie per quanto riguarda il sistema immunitario, anche se è stata evidenziata una prevalenza di geni umani ‘vantaggiosi‘.

E’ interessante notare la scoperta che molti dei geni identificati nei moderni sistemi immunitari di provenienza neandertaliana potrebbero aver influenzato l’evoluzione umana avvenuta dopo la migrazione dall’Africa”, sostiene Xinzhu Wei, professore di biologia computazionale presso il College of Arts and Sciences e coautore dello studio, anche in virtù del fatto che gli africani ‘puri’ sono sprovvisti di geni Neanderthal.

Utilizzando dati genetici sui tratti di quasi 300mila britannici di origine non africana, gli studiosi del Regno Unito hanno individuato 235mila varianti che potrebbero essere di origine neandertaliana.

Le oltre 4000 differenze genetiche riscontrate hanno ruoli genetici particolari, di cui qualcuno importante, quali la velocità del metabolismo e la resistenza immunitaria a determinate malattie.

Già nel 2010 gli studiosi del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia avevano sequenziato il genoma di Neanderthal, confrontandolo con il genoma dei Sapiens, concludendo, dopo accurate analisi su vari gruppi sparsi un po’ ovunque in Europa, che le due popolazioni, pur se in gruppi distanti, si erano incrociate.

Questo significa che ognuno di noi, se non è africano, porta con sé un po’ di DNA Neanderthal”, aveva spiegato allora Svante Paabo, il direttore del Dipartimento.

Le indagini si erano fermate comunque lì, senza andare oltre.

Lo studio appena concluso ora ha quindi cercato di individuare la consistenza dei geni ereditati e la loro portata sugli umani attuali.

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