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Rilascio rapido di metano dallo scioglimento delle calotte glaciali

Scritto da Leonardo Debbia il 19.05.2021

Secondo un recente studio, la fusione delle calotte glaciali artiche nei due ultimi periodi interglaciali della Terra causò un rapido rilascio di metano dai fondali oceanici.

Va subito precisato che le ére glaciali non sono così facili da esser definite, né dal punto di vista cronologico né riguardo le estensioni e i confini delle masse ghiacciate.

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Possiamo anche immaginarci un pianeta interamente ghiacciato, ma probabilmente la realtà fu diversa e le aree ghiacciate non avevano di certo una definizione così netta.

Un’era glaciale comporta eventi di glaciazioni e deglaciazioni costanti (laddove con il termine

deglaciazione si intenda il periodo di ritiro dei ghiacci), con le calotte che seguono il ritmo e l’intensità dei cambiamenti climatici, esercitando alternativamente pressioni sui fondali oceanici e sollevandosi sul livello marino.

Diversi studi mostrano che anche la più recente deglaciazione, l’Olocene (21-15mila anni fa), ha avuto grandi ripercussioni sul rilascio di metano nelle acque del Mare di Barents.

Un altro studio, riportato sulla rivista Geology, guarda ancora più lontano, a 125mila anni fa, ipotizzando che lo scioglimento delle calotte glaciali artiche regoli il rilascio di metano dal fondo dell’oceano.

Nel nostro studio abbiamo esaminato la storia geologica del passato rilascio di metano artico fino all’ultimo interglaciale”, afferma Pierre-Antoine Dessandier, ricercatore dell’Arctic University of Norway, che lo ha diretto. “Abbiamo così scoperto che gli eventi dell’Olocene e soprattutto la scomparsa dei ghiacci hanno determinato un sicuro rilascio episodico di metano”.

Lo studio si è basato sulla misurazione di diversi isotopi reperiti nelle carote dei sedimenti raccolti nell’Oceano Artico. Gli isotopi dello stesso elemento hanno pesi diversi e interagiscono con altri elementi chimici dell’ambiente in cui si trovano, per cui la loro composizione varia in relazione ai cambiamenti ambientali, come la temperatura e la quantità di metano nella colonna d’acqua o all’interno del sedimento.

Gli isotopi vengono esaminati, analizzando i gusci dei foraminiferi, piccoli organismi che li conservano per migliaia di anni e registrando aumenti nella crescita del carbonato dei gusci ad ogni maggior rilascio di metano.

La composizione isotopica mostra che durante la fusione della calotta glaciale e la diminuzione di pressione sul fondo marino si sono verificate notevoli emissioni di metano, fino a cessare del tutto quando la calotta si è dissolta completamente.

I serbatoi di metano artico sono costituiti da idrati di metano e metano libero. Gli idrati sono allo stato solido, congelati nell’ acqua ed estremamente suscettibili ai cambiamenti di pressione e temperatura dell’oceano.

Questi serbatoi sono potenzialmente abbastanza grandi da influire sull’aumento del metano atmosferico, se rilasciato durante lo scioglimento del ghiaccio e del permafrost.

Questo studio rafforza l’ipotesi che il rilascio di questo gas serra sia fortemente correlato con lo scioglimento delle calotte glaciali.

Si tratta anche, volendo, di un esempio che il passato ci mostra su quello che potrebbe accaderci in futuro.

“L’attuale accelerazione della fusione dei ghiacci groenlandesi lo sta dimostrando. Noi riteniamo che il dissolvimento delle calotte polari porti ad un notevole rilascio di metano ”, dice Dessandier.

L’aumento delle emissioni di metano è uno dei principali fattori che contribuiscono alla crescente concentrazione dei gas serra nella nostra atmosfera e si calcola che siano responsabili fino ad un terzo del riscaldamento globale del pianeta.

Nel corso del 2019, circa il 60 per cento di metano rilasciato a livello globale è stato generato da attività antropiche, mentre le fonti naturali hanno contribuito per circa il 40 per cento.

Non si sa quanto metano sia entrato in atmosfera durante le deglaciazioni del passato, anche

perchè si dovrebbe conoscere l’incidenza delle comunità microbiche che vivono sul fondo marino e usano il metano per vivere.

C’è tuttavia da osservare che le deglaciazioni sono andate avanti per migliaia di anni, mentre il ritiro delle calotte glaciali attuali avviene con una rapidità senza precedenti.

Per essere il più possibile vicine alla realtà le proiezioni sui futuri cambiamenti climatici debbono tener conto di questo processo di rilascio del metano collegato alle calotte glaciali in dissolvimento.

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