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Groenlandia: temperature più calde, fusione dei ghiacci più veloce

Scritto da Leonardo Debbia il 26.01.2015

Lo scioglimento dei ghiacciai, con ogni probabilità, farà aumentare il livello dei mari in tutto il mondo, ma quanto velocemente questo avverrà non è dato sapere, almeno per ora.

Nel caso della calotta della Groenlandia, si sa che più velocemente cresce la temperatura, più è rapida anche la fusione del ghiaccio, secondo gli esperimenti di modellazione al computer dei geologi della Penn State University.

Fronte di un ghiacciaio della calotta che copre la Groenlandia (credit: Patrick Applegate)

Fronte di un ghiacciaio della calotta che copre la Groenlandia (credit: Patrick Applegate)

“Anche se molti scienziati ritengono che lo scioglimento delle calotte glaciali della Terra abbia come conseguenza l’immediato innalzamento del livello dei mari, in realtà non sappiamo quando questo possa verificarsi”, afferma Patrick Applegate, ricercatore del Penn State’s Earth and Environmental System Institute.

E’ stato calcolato che, qualora dovesse sciogliersi tutto il ghiaccio della calotta che ricopre la Groenlandia, il livello dei mari salirebbe di circa 24 metri.

Sarebbe una catastrofe, se si pensa che negli ultimi 100 anni il livello marino nell’area di New York City è aumentato di appena circa 30 centimetri; una inezia, in confronto.

La Groenlandia è, senza dubbio, una regione particolarmente vulnerabile allo scioglimento dei ghiacci, perché questa regione si riscalda di circa il 50 per cento in più rispetto alla media terrestre globale .

Il ghiaccio marino artico, dove è presente, riflette la radiazione solare nell’atmosfera, ma quando il ghiaccio si scioglie, lasciando tratti di mare aperto, l’acqua assorbe l’energia solare e la restituisce in atmosfera sotto forma di calore.

La copertura del ghiaccio marino artico è diminuita nel corso degli ultimi decenni e tale diminuzione è destinata probabilmente a continuare in futuro, portando ad un’accelerazione dell’aumento delle temperature in Groenlandia.

Il ghiaccio che galleggia non aggiunge acqua al mare, ma la calotta della Groenlandia si appoggia sulla roccia che si trova sopra il livello del mare. Il ghiaccio ‘terrestre’contribuisce pertanto ad aggiungere acqua al mare.

Ci pare opportuno, a questo punto, ricordare che con il termine ‘feedback’ si intende un processo di retroazione di un sistema. Vale a dire che in un sistema dinamico, una determinata azione può produrre una serie di risultati che possono aumentare gli effetti dell’azione (feedback positivo) o diminuirli (feedback negativo).

In un sistema climatico come il riscaldamento dei ghiacci polari, il feedback produce una accelerazione dell’incremento delle temperature sopra l’Artico, mentre altri feedback relativi alla calotta della Groenlandia contribuiscono alla fusione, come il feedback sulla misura della fusione.

In Groenlandia, un anno più caldo provoca maggiore scioglimento ai bordi della calotta di ghiaccio, abbassando quindi di quota la superficie. A quote più basse, l’atmosfera è più calda e, abbassandosi la quota della calotta, la fusione cresce.

Il procedere di questo fenomeno può portare ad accelerare la fusione del ghiaccio e quindi l’innalzamento del livello del mare.

Un’altra forma di retroazione si verifica a causa dell’estensione delle calotte glaciali, che tendono ad estendersi ulteriormente.

Questa estensione crescente può avere due effetti: contribuire a preservare la calotta di ghiaccio, consentendone l’adattamento all’aumento di temperatura oppure accelerare la fusione dei ghiacci, spostando il ghiaccio verso zone più basse e più calde.

“La nostra analisi, riguardo l’innalzamento del livello marino, suggerisce che i benefici che si avrebbero dalla riduzione dei gas ad effetto serra potrebbero essere maggiori se la riduzione delle emissioni iniziasse prima che si verifichino aumenti consistenti delle temperature”, ammoniscono i ricercatori in un recente numero di Climate Dynamics.

“Se vogliamo fare qualcosa per arginare l’aumento di livello dei mari” – avverte Applegate –

“dobbiamo farlo prima, piuttosto che dopo. Più a lungo aspettiamo, più rapidamente avvengono i cambiamenti e rimediare sarà poi più difficile”.

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