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Luna Ring: l’allunaggio del fotovoltaico

Scritto da Micaela Conterio il 16.12.2013

Si chiama Luna Ring il nuovo progetto giapponese di fotovoltaico spaziale. A proporlo è la Shimizu Corporation e consiste nel realizzare un sorta di “equatore” intorno alla Luna costituito da pannelli fotovoltaici, per la lunghezza di 11.000 km.

luna ring

Quello del fotovoltaico spaziale non è di certo una novità: da anni, infatti, si susseguono idee e progetti realizzabili nei prossimi 20-30 anni, che vedono protagonisti ricercatori e scienziati giapponesi, ma anche americani e europei. In pratica si tratta di catturare l’energia solare direttamente nello spazio per inviarla successivamente sulla Terra. I giapponesi, infatti, non sono affatto nuovi al fotovoltaico spaziale con il progetto di una centrale solare spaziale, dotata di 4000 m2 di pannelli fotovoltaici in grado di generare1 GW di energia, che dovrebbe essere in orbita in un ventennio. L’energia solare catturata viene inviata sulla Terra o tramite infrarossi o onde radio.

In questo caso, però, i giapponesi hanno davvero pensato in grande.

L’idea sfrutta la caratteristica della Luna di avere sempre un lato illuminato dal Sole, senza l’interferenza di atmosfera e nuvole e problemi di meteo. Questo fa sì che le celle fotovoltaiche costruite sulla Luna potrebbero ricevere la luce e convertirla in elettricità 24 ore al giorno, e trasmetterla poi sulla Terra tramite il consolidato e universalmente proposto sistema di microonde e raggi laser per un valore stimato di 13mila terawatt. Sul nostro pianeta di rimando saranno costruiti dispositivi riceventi, con il compito di trasformare le microonde e i raggi laser in elettricità o in idrogeno da destinarsi o come carburante o per essere immagazzinato. L’obiettivo del progetto, quindi, è di soddisfare l’intero fabbisogno energetico della Terra, che include l’elettricità e i combustibili fossili per fabbriche e automobili.

Questo è in linea generale il progetto. Chiaramente per poterlo realizzare sono necessarie delle fasi preparatorie, che includono addirittura la costruzione sulle superficie lunare delle fabbriche per la stessa produzione dalle risorse lunari dei pannelli fotovoltaici, lunghi 11 km e larghi 19 rendendo il fotovoltaico lunare a Km zero. I robot, quindi, stando al progetto, giocheranno un ruolo di primaria importanza nella costruzione sia delle stazioni lunari sia delle fabbriche, includendo anche operazioni di livellamento della superficie, in quanto possono essere comandati 24 ore al giorno dalla Terra. I macchinari e gli equipaggiamenti saranno assemblati direttamente nello spazio e inviati sulla Luna per l’istallazione.

Dovremo aspettare circa una ventina d’anni per vedere l’inizio della costruzione del Luna Ring, che è prevista per il 2035 e altri circa 20 o 30 anni prima del completamento.

 

 

 

 

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