Vorrei vivere in una città di transizione, ne ha parlato Report, ne ho letto su internet e ho visto che certe scelte, come anche i GAS, i Bilanci di giustizia, la decrescita felice diventano sempre più numerose e originali, ora ho scoperto questa idea delle città (quartieri, paesi ecc.) che un po’ le riassume… vivo questa scoperta come un augurio, un guardare al futuro, un invito. Quella della città di transizione è un’idea di vita, di natura, di ambiente che cerca nelle risorse del territorio, delle persone, delle comunità, oltre la dipendenza dal petrolio, la possibilità di un futuro e di un futuro migliore. Ma è inutile che vi dica cose che troverete in modo più ampio e dettagliato nel blog italiano della Transition town, ecco il link.
Lo ripeto, vorrei vivere in una città di transizione, in Italia m’è parso di vedere che son quasi tutte in centro, non ne ho viste nel civilizzato, industriale, ricco e industrioso Nord (anche se i Bilanci di giustizia sono nati in Veneto!) INVECE vivo nella Regione Piemonte… la prima Regione a istituire parchi regionali, la prima ad aprire i parchi alla caccia.
Se qualche leghista mi legge può rispondere per favore? Ma che idea del territorio è quella leghista? Mah!
Premetto una domanda NON retorica ai politici e agli elettori della Lega Nord: cosa intendono con territorio?
E dunque ecco il fatto.
La Regione Piemonte ha in animo una proposta di legge in base alla quale verrà aperta la caccia anche nei Parchi regionali, ampliando anche i tempi per l’attività venatoria.
Come è costume della politica, in particolare della Lega, il messaggio si deve smontare. La parte che la Lega fa passare per la massa è: sì nei Parchi ma per il vostro bene, perché gli ungulati (come i “famigerati” cinghiali) si stanno riproducendo troppo e danneggiano l’agricoltura e l’ambiente, occorrono politiche di contenimento. E una persona normale si dice, insomma non mi piace che si spari nei parchi, ma se è per l’agricoltura.
Ovviamente gli ambientalisti e altre persone più attente già si scandalizzano così. Sparare nelle zone protette?
Allora ci si informa.
La caccia sarà non solo permessa nei Parchi, ma sarà a pagamento, quindi si prevede un certo turismo venatorio, inoltre ci saranno varie forme di diletto per i cacciatori.
La caccia con l’arco. Così l’animale ferito, ma non ucciso, potrà uggiolare e vivere la sua bella agonia da qualche parte in santa pace. I cinghiali verranno cacciati in terreni recintati (proprio da vili lasciatemelo dire) e spaventati, braccati dai cani prima di morire per sfinimento sventreranno i poveri cani, strumenti in mano ai cacciatori. Infine verranno introdotte specie di volatili (non erano solo ungulati?) pare, bontà loro, non di specie protette.
La Legge contro cui pare stiano insorgendo anche animalisti del PDL, perché insomma animalismo e tutela dell’ambiente sono trasversali, potrebbe creare questi scenari:
1. parchi invasi da doppiette piemontesi, liguri, lombarde, venete ecc.
2. cacciatori che si sparano a vicenda, già un buon numero sono morti sino ad ora;
3. quel che è peggio persone che passeggiano nei parchi convinte d’essere in mezzo alla natura, con una certa tranquillità possono essere scambiate per un cinghiale o altra specie (a seconda delle proprie dimensioni e della vista del cacciatore) e fare una pessima fine;
4. sorvolo sulle sofferenze di incolpevoli animali;
5. i contadini? Magari un pallettone entrerà nella serenità del desco familiare e colpirà la zuppiera (se va bene) il che potrebbe però essere un bene e far riflettere un po’ tutti su cosa sia un territorio e come tutelarlo col minor danno possibile!
Vediamo che sarà della proposta di legge. Stiano tranquilli coloro che passeggeranno nei Parchi nazionali (per ora almeno).
Mandatemi subito in una transition town! Eh, no cara la città di transizione te la devi un poco costruire anche tu… Vi farò sapere!