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Google Glass: un possibile aiuto per chi soffre di Parkinson

Gli esperti dell'Università di Newcastle stanno indagando su come i Google Glass possano rappresentare una valida assistenza per le persone malate di Parkinson

Scritto da Elisa Corbi il 09.04.2014

A prima vista i Google Glass sembrano essere non più di un paio di occhiali. Ma il sistema funziona come uno smartphone a mani libere,  visualizzando informazioni sulla lente del vetro. La tecnologia è a comando vocale e collegata a Internet. Attualmente però non sono disponibili al di fuori degli Stati Uniti.

Google glass e Parkinson

Cinque paia di questi occhiali sono stati donati da Google per permettere ai ricercatori dell’Università di Newcastle di testare come possono essere utilizzati per sostenere le persone con condizioni  critiche a lungo termine. Il team ha lavorato con un gruppo di volontari affetti da Parkinson di età compresa tra 46-70 anni.

Guidato dal dottor John Vines  questo è il primo studio inglese che si focalizza sull’argomento. I risultati saranno presentati a fine mese a Toronto. La squadra mostrerà come le tecnologie emergenti possano potenzialmente essere utilizzate per sostenere le persone con malattie progressive come il Parkinson e la demenza.

“Glass apre un nuovo spazio per esplorare la progettazione e lo sviluppo di sistemi indossabili”, spiega il dottor Vines, che insieme con i colleghi del Culture Lab sta lavorando ad una serie di progetti che indagano su come la tecnologia possa essere utilizzata per sostenere le persone nella vita quotidiana.

Il morbo di Parkinson è una malattia neurologica progressiva che colpisce fino a 10 milioni di persone in tutto il mondo, con esordio generalmente oltre i 50. La condizione si manifesta con sintomi motori tra cui rigidità, tremore e ‘bradicinesia  o lentezza di movimento.

Questi disturbi influenzano l’equilibrio, l’andatura, i movimenti delle braccia e del viso. Blocchi motori colpiscono le gambe durante la deambulazione,  parole e voce sono in genere colpiti in termini di volume e chiarezza e il meccanismo automatico della deglutizione è spesso bloccato. A parte i segni fisici, ci sono una miriade di fattori emotivi e sociali legati alla perdita di indipendenza, la fiducia sociale e l’imbarazzo.

Claire Bale, Research Communications Manager at Parkinson’s UK,  ha dichiarato: “Questo nuovo studio sui Google Glass è un esempio interessante di come le nuove tecnologie potrebbero essere utilizzate per migliorare la vita delle persone che vivono con il Parkinson affrontando una grande varietà di problemi. Ma per rendere davvero massimo il potenziale delle nuove tecnologie è essenziale che i ricercatori lavorino in collaborazione con i veri esperti di questa condizione, ovvero le persone affette dal morbo”.

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