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Da un ormone la cura per l’arteriosclerosi

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.08.2012

RicercatoriDa alcune ricerche di un’equipe italiana presentate al congresso della American Endocrine Society Endo 2012 di a Houston, un ormone prodotto dal corpo umano durante la gravidanza potrebbe essere una nuova terapia contro l’arteriosclerosi, gli ictus cerebrali e i problemi alla circolazione periferica.

La prima ricerca, condotta dalle Università di Perugia e Firenze e dall’Istituto Prosperius guidato da Mario Bigazzi, metà di un gruppo di 36 pazienti post-ictus è stata trattata con 40 microgrammi al giorno di Relaxina pura di origine animale insieme alla normale riabilitazione. L’altra metà del gruppo ha ricevuto solo la riabilitazione. Dopo 20 e 40 giorni il gruppo trattato, composto da donne e uomini tra 64 e 78 anni, ha presentato miglioramenti maggiori rispetto all’altro gruppo.

Una seconda ricerca ha avanzato l’ipotesi dell’efficacia dell’ormone nel trattamento di varie malattie circolatorie: “La Relaxina – dicono i ricercatori – può essere un’innovativa terapia per le malattie cardiovascolari, poichè induce dilatazione dei microvasi, aumenta il flusso sanguigno, inibisce la formazione di trombociti e neoplasie”.

Anche in questo caso sono stati selezionati due gruppi di pazienti di 67 anni con problemi alla circolazione periferica. Il primo gruppo è stato curato con semplice placebo, mentre l’altro con 20 microgrammi al giorno di Relaxina per 12 settimane. In 3 mesi i pazienti hanno avvertito una riduzione della claudicazio, del dolore intermittente durante la deambulazione. I ricercatori hanno osservato nuove formazioni arteriose nelle aree interessante che potrebbero essere stati la causa del miglioramento della circolazione.

Il caso più eclatante è stato di un 30-enne candidato all’amputazione della gamba sinistra a causa di un’acuta arteriopatia e di ricorrenti tromboflebiti. Prima di decidere per l’amputazione, l’equipe di Bigazzi ha tentato con un trattamento quotidiano per 6 mesi di iniezioni sub cutanee di Relaxina. Poi due cicli di tre mesi due volte all’anno, prima ancora con iniezioni, quindi per bocca. Dopo soli 4 mesi è stato osservato un miglioramento generale della pelle, delle ulcere e soprattutto della circolazione arteriosa collaterale della gamba, senza ulteriori episodi di tromboflebite.

A 4 anni di distanza, il paziente ha mostrato progressi continui, tra cui la sorprendente formazione di una nuova arteria, un bypass spontaneo, fenomeno finora ignoto alla letteratura scientifica. La ricerca sull’ormone punta ora in altre direzioni, tra cui la fibromialgia, mentre in Europa sono in corso trial clinici per valutare gli effetti di una forma sintetica di Relaxina su pazienti con gravi scompensi cardiaci acuti.

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