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Un dente di 19mila anni fa potrebbe far scoprire nuovi antibiotici

Scritto da Leonardo Debbia il 18.06.2023

Nel 2010 in una grotta della Cantabria, in Spagna, furono scoperti i resti, molto ben conservati, di un individuo di sesso femminile la cui età poteva essere attribuibile a circa 19mila anni fa.

mandibola-sapiens

Il rinvenimento dei resti nella grotta di El Miròn è dovuto a Lawrence Guy Straus, antropologo dell’Università del New Mexico e di Manuel R.Gonzalez Morales, paleontologo dell’Università della Cantabria.

Le ossa erano ricoperte da uno strato di pittura rossa, rivelatasi in seguito per ocra rossa, da cui il nome dato alla donna di Dama rossa, che fu riconosciuta come proveniente da almeno 26-27 chilometri di distanza e usata sicuramente sulle ossa post mortem.

Un team di ricercatori, tornando ora ad esaminare i fossili, ha pubblicato i risultati dello studio condotto sulla placca dentale, perfettamente conservata, della mandibola, dal cui esame sono emersi particolari interessanti.

Dalla placca è stato infatti ricostruito il genoma di un batterio vivente all’Età della pietra ed ora estinto, che potrebbe forse essere d’aiuto nella lotta condotta contro la resistenza agli antibiotici.

Naturalmente l’estrazione del DNA non è stata facile, dal momento che, in genere, il DNA fossile si degrada in un numero enorme di frammenti microscopici, spesso indistinguibili uno dall’altro.

Ad ogni modo, grazie alle tecniche innovative poste in atto, gli scienziati sono riusciti a ricostruire il genoma di un batterio estinto, appartenente al genere Chlorobium ed a sintetizzare i composti naturali che soltanto quel batterio era in grado di produrre.

Si può ben dire che questo risultato può aprire la strada alla ricerca di nuovi antibiotici da forme di vita del passato.

Di fatto, uno dei più grandi problemi della medicina attuale è la resistenza agli antibiotici, ostacolo che favorisce lo sviluppo di superbatteri resistenti ai farmaci utilizzati per combatterli.

Attualmente, si riesce a produrre antibiotici solo contro batteri viventi, ma è noto che questi microrganismi sono presenti sulla Terra da miliardi di anni ed è quindi probabile che esista una varietà cospicua di potenziali prodotti naturali terapeutici, al momento inaccessibili alla biomedicina, dispersi nel passato e quindi da individuare e utilizzare.

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