“Si è persa la cultura dell’allattare”, così ha dichiarato Clare Relton, ricercatrice dell’Università di Sheffield, che ha lanciato il progetto che intende remunerare con buoni acquisto le mamme che allatteranno fino a 3 e 6 mesi il proprio bambino.
Un buono di 140 euro se allatteranno fino a 3 mesi e di 240 euro se allatteranno fino a 6 mesi. Questa la proposta inglese riportata da BBC e The Guardian che scatena non poche polemiche da parte di coloro che ritengono che comportamenti di questo genere non vadano pagati.
Se da un lato numerose ricerche dimostrano quanto l’allattamento al seno si importante per la salute dei bambini, dall’altro sono sempre di meno le donne che scelgono di allattare e ricorrono al latte artificiale.
In Inghilterra le istituzioni raccomandano l’allattamento al seno fino al sesto mese, così come l’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Ma in Gran Bretagna solo il 34% dei lattanti viene allattato fino al sesto mese e solo l’1% non ha mai preso latte artificiale, spiegano gli esperti.
Gli esperti spiegano che “ci sono zone del Paese in cui intere generazioni di donne non hanno allattato al seno”.
Il progetto pilota sarà condotto in una zona depressa della Gran Bretagna: secondo una ricerca infatti, i bambini ricchi hanno 4 volte di più la possibilità di essere allattati al seno.
E in Italia? Secondo i dati del rapporto di aggiornamento della Convenzione sui diritti dell’infanzia e l’adolescenza in Italia 2012, il 95% delle madri inizia ad allattare in ospedale, ma al momento del ritorno a casa la percentuale crolla e a volte non supera il 30%.