Alla piccola Sofia i giudici hanno concesso solo una seconda infusione di staminali e non l’intera cura. Così la bambina affetta da una malattia degenerativa dovrà recarsi da Firenze all’ospedale di Brescia di Stamina Foundation per proseguire le cure che secondo la famiglia hanno portato dei benefici alla salute della piccola.
La mamma della bambina di tre anni ha spiegato che la direzione degli Spedali di Brescia le hanno comunicato la decisione di fornire solo una infusione di cellule staminali. Non è infatti previsto il completamento della terapia, a meno che non ci sia un’imposizione da parte delle autorità.
La famiglia ha deciso di non arrendersi e di chiedere tramite il legale Giuseppe Conte che tutti gli interlocutori coinvolti in questa drammatica vicenda si assumano la responsabilità di assicurare a Sofia un celere completamento del trattamento terapeutico già iniziato (la bambina ha già ricevuto un’infusione).
Intanto il presidente della regione Veneto Luca Zaia si è detto disposto a curare la bambina nelle strutture della regione: il Centro dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza è infatti in attesa da tempo dell’autorizzazione e le terapie con cellule staminali sono erogabili anche nelle Aziende Sanitarie Universitarie di Padova e Verona.