Il Parlamento Cinese ha approvato nuove regole che renderanno più rigoroso il controllo di Internet richiedendo agli utenti di registrare i loro veri nomi, e alle aziende operanti sul web di censurare il materiale on-line.
I legislatori hanno approvato le misure venerdì scorso, in occasione della riunione del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo.
Pechino dice che le norme sono finalizzate a proteggere le informazioni personali degli utenti Web da abusi di varia natura come le “junk e-mail” e a salvaguardare la sicurezza nazionale e gli interessi pubblici.
La Cina ha a lungo cercato di convincere gli utenti Internet a registrare i loro veri nomi, ma con mezzo miliardo di cittadini in rete l’impresa è risultata difficile. Le nuove norme mirano a cambiare la situazione e, per la prima volta, a gettare le basi per le nuove politiche di censura del governo.
Identità protette o censura?
La decisione, dicono i fornitori di servizi web, “rafforzerà la gestione delle informazioni rilasciate dagli utenti” e arresterà la trasmissione di “informazioni illegali” una volta individuate”.
Pechino infatti ha un complesso sistema di gestione delle informazioni che include il blocco dei siti stranieri come YouTube e Facebook, le ricerche su Internet, la censura per parole e frasi sensibili e la distribuzione di un esercito di blogger per orientare il discorso lontano da questioni politiche e sociali potenzialmente dannose.
Nonostante ciò, la diffusione di Internet in Cina ha portato a una crescita vertiginosa dei blog in cui vengono denunciati abusi di potere, violazione dei diritti umani e inquinamento ambientale: spesso tali proteste hanno determinato manifestazioni di piazza e licenziamenti di funzionari corrotti.
I sostenitori dei diritti umani ritengono che l’obbligo di registrare la vera identità degli utenti internet, ha l’obiettivo di limitare le segnalazioni, spesso in forma anonima, della corruzione.
Duncan Clark, consulente senior della Stanford Graduate School of Business, ha detto “che la Cina sembra stare cercando un equilibrio tra il controllo delle informazioni e le responsabilità di governo. Abbiamo visto per lungo tempo utilizzare Internet per denunciare la corruzione, ma è interessante notare che per molti funzionari il web è una cosa ‘spaventosa’ perché non vogliono che le loro azioni vengano messe in discussione”.
Clark ha aggiunto “che vi è spesso un picco nei controlli di internet in occasione di eventi sensibili, come il recente Congresso del Partito comunista che ha eletto la nuova generazione di leader cinesi. Dopo questi eventi, vi è una sostanziale mancanza di controllo ma questa volta”, sostiene “è diverso”.
“Dal momento che durante il Congresso abbiamo visto aumentare le misure di controllo”, sostiene il consulente, “cosa accadrà nella primavera del prossimo anno, quando il nuovo governo si insedierà?”