Gaianews

Aosta: se spari alle ghiandaie ti regaliamo le mele

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.09.2012

Ad Aosta sta esplodendo in questi giorni una polemica sulla convivenza piuttosto difficile fra le ghiandaie e un’azienda agricola che produce mele. L’azienda ha pensato bene, dopo aver ricevuto autorizzazione della Regione, di regalare delle mele, in quantitativi proporzionali al successo dell’attività venatoria, ai cacciatori che andranno a sparare alle ghiandaie di quelle zone. A questa modalità decisamente originale di implementare la caccia si è opposto un fotografo naturalista lanciando una campagna su facebook.
Alla campagna si sono accodate le associazioni ambientaliste, Legambiente e poi il WWF.

Si chiama cooperativa Cofruits la cooperativa che produce mele e che, l’anno scorso, ha visto diminuire di ben il 40% il proprio raccolto a causa delle ghiandaie.

”Abbiamo avuto un 30-40% di danni l’anno scorso – spiega Attilio Fassin, presidente della Cofruits – questi uccelli distruggono le nostre mele e purtroppo ce ne accorgiamo solo al momento della raccolta. Così, dopo aver provato con i dissuasori, che però disturbavano le case vicine, abbiamo chiesto alla Forestale e alla Regione di poter intervenire con la caccia di controllo”.

E qui la cooperativa ha inserito l’idea che ha scatenato la polemica, perchè, siccome i cacciatori non amano cacciare le ghiandaie, ha deciso di regalare mele a chi porta le ghiandaie uccise.  E non così vagamente, ma con un listino bene organizzato: un plateau di mele, per 10 ghiandaie abbattute, due plateau per 15 ghiandaie e una cassetta di mele per 25 ghiandaie.

La cosa però non è piaciuta affatto al fotografo Stefano Unterthiner che ha denunciato la prassi sul proprio profilo di facebook, scatenando una reazione mediatica. Il fotografo ha invitato gli amici a comprare mele da chi rispetta la natura.

”E’ questa la Valle d’Aosta che non mi piace”, scrive Unterthiner, testimonial di Viva, il marchio sintesi del Sistema Natura Regionale che promuove la fruizione turistica delle aree protette basata su principi di eco-sostenibilita’.

Il punto è che ogni metodo messo in campo ha fallito, evidenzia Fassin, anche le gabbie ‘’larsen’’ sono improponibili – dice il presidente di Cofruits – perché catturano anche altri volatili”. Improponibile poi l’ausilio di reti: “Ve lo immaginate – dice ancora Fassin all’Adnkronos – sistemare reti su meleti enormi? Oltre al costo notevole, non è fattibile”. Il problema secondo gli agricoltori va affrontato in Regione. “Spero – conclude il presidente della cooperativa agricola – che, adesso, dimostri maggiore interessamento per una problematica grave che rischia di mettere in ginocchio, in maniera irreversibile, il comparto agricolo”.

Anche Legambiente e WWF  hanno espresso la propria posizione. Legambiente  pur riconoscendo il problema reale e i danni per gli agricoltori, parla di barbarie e chiede che siano utilizzati metodi non cruenti.

Secondo il WWF invece, l’azione non ha nessun fondamento scientifico. “Ci sono – ha detto  Riccardo Fortina, il presidente del Wwf Piemonte e Valle d’Aosta – specie opportunistiche, come la ghiandaia, che non possono essere controllate efficacemente aumentando il numero delle uccisioni, se non per brevissimi periodi; mettere una taglia su questi animali è una soluzione inefficace”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA