Sarà possibile curare i sintomi dell’anoressia grave e pericolosa nelle donne grazie ad un dispositivo che va a stimolare alcune aree del cervello con elettrodi. Naturalmente l’invasività della terapia è giustificata solo per casi gravissimi, spiegano i medici che hanno condotto la ricerca.
I ricercatori hanno scoperto in particolare che una stimolazione del cervello potrebbe ridurre il problema drasticamente. L’esperimento è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet.
In quello che sembra essere il primo studio nel suo genere, gli scienziati dell’Università di Toronto e del Centro di Neuroscienze di Krembil hanno impiantato degli elettrodi in una parte specifica del cervello già nota per essere coinvolta nella depressione e in altri disturbi dell’umore.
Poi, per un periodo di sei mesi, hanno stimolato gli elettrodi, notando effetti positivi su umore, ansia, e sorprendentemente anche sull’impulso di mangiare poco o di mangiare d’impulso per poi ‘svuotarsi’, atteggiamento tipico della bulimia.
Dopo nove mesi di follow-up, tre delle sei donne che hanno ricevuto il trattamento ha finalmente messu su qualche chilo, dopo anni di tentativi andati a vuoto. Quattro delle donne hanno manifestato miglioramenti significativi nel controllo dei loro stati d’animo e nelle risposte emotive e nei pensieri e comportamenti ossessivo-compulsivi.
Naturalmente i medici sono cauti, dato il minimo numero di pazienti coinvolti nello studio, e indicano l’intervento, vista l’invasività, soltanto in casi estremi in cui la persona sia gravemente a rischio.