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Travaglio indotto aumenta rischio di autismo

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.08.2013

Una ricerca condotta dalla Duke University e dalla University of Michigan suggerirebbe che indurre con farmaci il travaglio potrebbe favorire l’autismo.

La ricerca, pubblicata su Jama Pediatrics, ha evidenziato la relazione senza però poter spiegare o dimostrare il rapporto causa effetto. La pratica è diffusa per evitare i rischi del parto e per diminuire il rischio di morte del neonato, ma secondo la ricerca creerebbe ulteriori problemi.

Feto

«Indurre o incrementare il travaglio è già stato suggerito essere un fattore che contribuisce allo sviluppo dell’autismo – spiega il dottor Simon G. Gregorio, professore associato di medicina e genetica medica presso la Duke e principale autore dello studio – Tuttavia, questi studi hanno prodotto risultati contrastanti e consistevano in un numero relativamente piccolo di soggetti. Il nostro studio è di gran lunga il più grande del suo genere a esaminare l’associazione tra autismo e l’induzione o l’incremento del travaglio».

Lo studio ha preso in considerazione i dati relativi a 625.042 nascite avvenute nel Nord Carolina su un periodo di riferimento di 8 anni. I dati, messi a confronto con quelli relativi alle classi primarie sulle diagnosi di disturbo dello spettro acustico, hanno rivelato che era presente l’1,3% di casi di autismo tra i maschi e lo 0,4% di casi tra le femmine.
Fra questi i casi di parto indotto erano in numero maggiore rispetto al numero di parti naturali.

I dati parlano per i maschi di un rischio maggiore del 35% di sviluppare l’autismo con travaglio indotto, rispetto a quelli delle donne senza interventi sul travaglio.

“La comunità scientifica ha da tempo cercato i contributori ambientali ai tassi crescenti di autismo negli Stati Uniti,” spiega Marie Lynn Miranda, dell’Università del Michigan. “Questo studio fornisce la prova preliminare di una associazione tra autismo e induzione/incremento del travaglio, soprattutto tra i bambini di sesso maschile”.

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