Arriva negli USA la quarta crociata repubblicana contro l’aborto. Non era abbastanza aver proposto nel 2011 una legge (fortunatamente respinta) che proponeva una distinzione tra due tipologie di stupri, garantendo l’accesso ai fondi federali solo alle donne cui era stata comprovata una “ violenza energica”. Come se esistesse un abuso “legittimo”.
Non era sufficiente aver elaborato in Agosto 2012 lo Human Life Amendment: un documento per la difesa dei non-nati, che mirava ad allungare il periodo di attesa per le donne che chiedevano di interrompere una gravidanza.
Non bastava neppure l’affermazione del 22 Agosto 2012 del candidato per un posto da senatore in Missouri, Todd Akin, che affermava che, in caso di stupro vero e proprio, il corpo femminile sarebbe in grado di evitare la gravidanza. Un potere eccezionale delle donne che hanno subito violenza, sembrerebbe.
Giovedì, Cathrynn Brown ha esordito in New Mexico, con una nuova proposta di legge shock. La deputata conservatrice ha chiesto l’approvazione in Parlamento della legge 206: tale decreto vieterebbe l’aborto alle donne che hanno subito un abuso in quanto, abortendo, si macchierebbero del reato di distruzione di prove della violenza .
“Il reato di inquinamento di prove deve comprendere anche casi di aborti volontari o incitati da agenti esterni, richiesti da donne che abbiano subito una violenza, il cui il feto sia risultato della violenza sessuale subita o frutto di un incesto. In tal caso l’aborto sarebbe compiuto con l’intento di distruggere le prove del reato”. Ecco l’esatto disegno legge proposto.
Il reato di inquinamento di prove, di terzo grado negli USA, condannerebbe la donna ad una reclusione fino ai tre anni. Otre al danno anche la beffa, quindi.
Pat Davis, fondatore di un’organizzazione no-profit progressista ha subito reagito con violenza a questa proposta, definendola “Palesemente incostituzionale”. Ha infatti affermato che la legge 206 “trasforma le vittime di stupro o di incesto in criminali e le costringe a diventare una sorta di incubatrice vivente per far nascere qualcuno che per lo stato sarebbe soltanto una prova della violenza subita. Le donne quindi dovrebbero portare a termine la gravidanza, secondo la filosofia repubblicana, solo per confermare con una prova vivente, la loro versione dei fatti”.
Di tutta risposta Brown ha affermato che il New Mexico ha la necessità di rafforzare le sue leggi riguardo questo argomento, per scoraggiare reati a sfondo sessuale e che con l’aggiunta di questo decreto, ci sarebbe la possibilità reale di proteggere le donne di tutto lo stato.
Va forse approfondito cosa si intenda con il verbo “Proteggere”.