Gaianews

Siti pro-anoressia, ecco come comportarsi

Scritto da Elisa Corbi il 25.02.2014

Anoressia e bulimia sono disturbi dell’alimentazione presenti in tutte le età, ma che colpiscono sempre più frequentemente gli adolescenti, e il web può rappresentare un ulteriore pericolo per lo sviluppo e l’incoraggiamento di queste malattie.

Dunque come si possono tutelare i nostri figli dai siti che promuovono l’anoressia e la bulimia? Un nuovo articolo pubblicato su The Telegraph spiega come comportarsi.

I motivi che possono portare a cercare siti simili sul web possono essere vari: potrebbe essere per un progetto scolastico, o forse per la preoccupazione nei confronti di un amico. Se i  ragazzi stanno generalmente bene e mangiano quantità regolari  di cibo sano, probabilmente non c’è motivo di preoccuparsi.

anoressia, bulimia

Effettuando una ricerca su questi siti  si può capire se  descrivono semplicemente  i disturbi alimentari e i loro sintomi oppure se li promuovono come una scelta di vita.

‘Thinspiration’ è il termine che definisce i contenuti che istigano le persone alla magrezza, proponendo anche immagini e video di personaggi famosi. Dunque falsi miti che si trasformano in vere e proprie religioni.  Questi siti suggeriscono un modello di perfezione innaturale incoraggiando alla trasparenza dei corpi, e coloro che soffrono di quelli che sono veri e propri  disordini alimentari vengono idolatrati come  fossero delle divinità.

Molti di questi siti sono stati creati da persone affette da gravi problemi di disturbi alimentari che nella loro percezione distorta credono di star bene e che l’anoressia sia uno stile di vita.

Poiché l’anoressia e la bulimia passano sul web con i nomi in codice di ‘ana’ e ‘mia’ questi siti spesso vengono chiamati pro-ana e pro-mia, o a volte con nomi meglio camuffati.  I loro contenuti vanno dalla promozione dei disturbi alimentari, con le informazioni sul modo migliore per sviluppare ulteriormente il disordine.

Solitamente chi ne soffre cerca conferme su YouTube dove ci sono migliaia di video volti a incoraggiare queste malattie e alla ricerca di un corpo filiforme, fornendo consigli e trucchi per raggiungere questi dannosissimi obiettivi.

L’articolo del Telegraph spiega che un genitore prima di arrivare troppo in fretta a conclusioni errate può provare ad avere una conversazione con il proprio figlio per capire le motivazioni  che lo hanno spinto ad effettuare un certo tipo di ricerca. Inoltre una  percezione sbagliata, ma molto comune è che solo le ragazze hanno a che fare con i disturbi alimentari: invece lo stesso livello di preoccupazione dovrebbe essere applicato anche ai maschi.

Se le preoccupazioni vengono confermate è necessario contattare uno specialista  per chiedere aiuto. Prima si cerca un sostegno, maggiori saranno le probabilità di superare queste gravi malattie psichiatriche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA