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Trovata la proteina che ripara i nervi danneggiati

Si chiama Retinoblastoma ed è un proteina che favorirebbe la crescita dei nervi danneggiati

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.04.2014

Una nuova ricerca del Brain Institute dell’Università di Hotchkiss di Calgary (HBI) ha scoperto un meccanismo che promuove la crescita delle cellule nervose danneggiate come un mezzo per ripristinare i collegamenti dopo un infortunio. Il Dr. Doug Zochodne e il suo team hanno scoperto una molecola chiave che regola direttamente la crescita delle cellule nervose nel sistema nervoso danneggiato. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Communications.

Retinoblastoma e nervo

Sezione di un nervo

“Abbiamo fatto la sorprendente scoperta che una proteina chiamata Retinoblastoma (Rb) è presente nei neuroni adulti”, spiega Zochodne. “Questa proteina sembra agire normalmente come un freno per evitare una crescita del nervo. Quello che abbiamo dimostrato è che inattivando Rb, siamo in grado di togliere il freno e i nervi crescono molto più velocemente”, spiega Zochodne.

Zochodne e la sua squadra hanno deciso di cercare Rb nelle cellule nervose proprio per il suo ruolo nella regolazione della crescita delle cellule in altre parti del corpo.

“Sappiamo che il cancro è caratterizzato da una crescita eccessiva delle cellule e sappiamo anche che Rb spesso funziona in modo anomalo nel cancro”, spiega Zochodne. “Quindi, se nel cancro è in grado di disattivare il freno e aumentare la crescita cellulare, abbiamo pensato di provare a imitare questa stessa azione nelle cellule nervose e favorire la crescita dove vogliamo.”

Per ora Zochodne sta studiando questa tecnica solo nel sistema nervoso periferico. I nervi periferici collegano il cervello e il midollo spinale al corpo e senza di essi non è possibile alcun movimento o sensazione: i danni ai nervi periferici possono essere estremamente debilitanti.

Lo sviluppo di terapie sicure ed efficaci per i disturbi nervosi periferici richiede la capacità di cominciare le indagini sulle cellule in laboratorio fino a giungere alla sperimentazione clinica, cosa che questo team è in grado di fare grazie ad opportuni finanziamenti e alla disponibilità di strutture e strumentazioni nella Regeneration Unit in Neurobiology (RUN) del Brain Institute.

“L’impianto RUN è stato fondamentale per questa ricerca, spiega Zochodne. “E fornisce le risorse e le attrezzature all’avanguardia di cui abbiamo bisogno. RUN ci ha permesso di seguire questa idea dalle cellule nervose di modelli animali e alla fine ci aiuterà a indagare se può essere un trattamento praticabile negli esseri umani. E’ una risorsa incredibile” ha concluso il ricercatore.

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