Nella rivista Journal of Applied Physics, Huanyang Chen della Soochow University e i suoi colleghi hanno presentato un progetto di un buco nero elettromagnetico artificiale progettato usando cinque tipi materiali compositi isotropici, stratificati in modo che le loro caratteristiche magnetiche catturino le onde elettromagnetiche impedendo loro di sfuggire all’esterno, analogamente a come un buco nero catturerebbe la luce. In questo caso, le onde imbrigliate sarebbero della lunghezza d’onda delle microonde.
I cosiddetti meta-materiali usati nell’esperimento sono materiali ingegnerizzati artificiali, progettati per avere inusuali proprietà che non si trovano in natura. I meta-materiali sono stati anche usati in studi su tessuti invisibili e superlenti a rifrazione negativa. Il gruppo di scienziati suggerisce che lo stesso metodo potrebbe essere adattato alle alte frequenze, anche quella della luce visibile.
Non preoccupatevi, non verremo risucchiati da un buco nero che si formerà nei laboratori di Chen a Pechino, quello che si sta facendo lì è imitare la caratteristica dei buchi neri di comportarsi come un corpo nero, un oggetto teorico della fisica in grado di assorbire tutta la radiazione che lo colpisce senza lasciarsi sfuggire nulla. In pratica, un corpo nero sarebbe così nero da non rimandare nemmeno un fotone verso la nostra retina o verso uno strumento che vorrebbe osservarlo.
Una interessante applicazione emerge già a questo stadio della ricerca, ancora decisamente agli inizi. “Lo sviluppo di buchi neri artificiali potrebbe permetterci di misurare come la luce incidente viene assorbita quando passa attraverso di essi,” dice Chen. “Essi potranno essere usati per aumentare, ad esempio, il rendimento nelle celle dei pannelli solari fotovoltaici.”