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Nel 2011 una nuova sonda su Venere, il "gemello cattivo" della Terra, per studiare effetto serra

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.06.2010

Los Alamos, New Mexico – Come parte di una missione della NASA chiamata, in modo tutt’altro che poetico, Esploratore Geochimico dell’Atmosfera e della Superficie (SAGE), i ricercatori di Los Alamos, famosi per i primi test nucleari durante la Seconda Guerra Mondiale, stanno progettando uno strumento laser che dovrà rapidamente misurare l’atmosfera e la superficie del pianeta il cui ambiente ostile probabilmente distruggerà il lander entro poche ore. La data di partenza della missione è prevista intorno all’autunno del 2011.

La NASA ha, infatti, commissionato all’Università del Colorado uno studio per tentare di capire la storia dell’atmosfera e della superficie del nostro pianeta gemello, il suo clima e il suo destino finale del Sistema Solare. Lo strumento messo a punto dai laboratori di Los Alamos integrano due tecniche di analisi spettroscopica attraverso uno speciale laser, per identificare i composti chimici in base agli spettri di luce che emettono. Essi saranno entrambi utilizzati nel lander SAGE, fornendo misurazioni multiple della superficie del pianeta e nel sottosuolo.

Dal momento che l’atmosfera del pianeta è visivamente impenetrabile, poco si sa circa la geologia di Venere. Diversi lander sovietici Venera degli anni 1970-’80 sono stati le uniche missioni di successo ad aver esplorato (molto brevemente) la superficie di Venere. Una volta giunto sulla superficie del pianeta, il modulo SAGE dovrebbe scavare, iniziare l’analisi del sito di atterraggio con una suite di strumenti e quindi inviare tali informazioni sulla Terra prima di essere fuso e distrutto dal caldo e ostile ambiente venusiano.

Non lasciamoci infatti incantare dai romantici dipinti della Venere mitologica che sorge dalle acque. Mentre Venere e la Terra erano simili alla nascita e hanno una dimensione e una composizione sorprendentemente simili, Venere è chiamata dagli scienziati “il gemello cattivo della Terra”, ha detto Sam Clegg, ricercatore principale del progetto a Los Alamos.

Venere ha, infatti, un diametro di 12.100 chilometri, solo 644 chilomentri meno della Terra ed è più vicino al Sole. Si trova infatti dopo Mercurio in ordine di vicinanza alla nostra stella, mentre la Terra è terza. Venere, inoltre, è un pianeta di tipo terrestre, nel senso che è costituito da rocce e metalli pesanti. A differenza di Marte possiede un’atmosfera che potrebbe, in linea del tutto teorica, permettere una qualche forma di vita. Ma mentre di Marte sappiamo molto, soprattutto della sua superficie e della composizione delle sue rocce, grazie ai Rover e ai satelliti che l’hanno scandagliato in lungo e in largo, con Venere il discorso è completamente diverso.

Il nostro gemello ha un’atmosfera incredibilmente densa e costituita da nuvole di acido solforico, un potente corrosivo. In quanto ad attività vulvanica, inoltre, le cose non vanno meglio. Esitono strutture geologiche sulla crosta venusiana che non corrispondono a nulla di simile sulla Terra, come le corone, strutture ad anello del diametro da 150 a 600 chilometri, che potrebbero essere il segno di una incredibile attività vulcanica, come se fossero enormi scodelle di lava che fondono la crosta di Venere in molti punti. Ci sono le tessere, aree rialzate da cui partono valli in differenti direzioni, un altro segno di una attività tettonica sconosciuta sul nostro pianeta.

L’atmosfera di Venere è composta da anidride carbonica, con piccole parti di idrogeno e vapor d’acqua. L’atmosfera contiene anche tracce di argo, monossido di carbonio, neon e anidride solforosa. La pressione atmosferica è 90 volte superiore a quella della Terra. La temperatura nella parte superiore dell’atmosfera, quella che noi riusciamo a vedere, è di 13 gradi centigradi, ma sulla superficie essa cresce a 465 gradi, molto più alta di qualunque forno. Una temperatura così elevata viene spiegata da molti scienziati come l’effetto serra provocato dalla densissima atmosfera.

“L’atmosfera di Venere soffre di un riscaldamento globale dovuto ai gas ad effetto serra in un modo che non possiamo immaginare . Uno degli obiettivi dello strumento Raman-LIBS è quello di esplorare se la geologia di Venere o cos’altro abbia contribuito a questo riscaldamento globale”, ha detto Clegg.(fonti LosAlLabs, NASA)

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