Gaianews

L’Artico fu solo una dimora temporanea per i Mastodonti americani

Scritto da Leonardo Debbia il 09.12.2014

Le stime sull’età di fossili di Mastodonti americani indicano che questi animali sarebbero vissuti  nelle regioni artiche e subartiche quando il ghiaccio copriva queste aree.

Si tratta di stime che contrastano con quello che gli scienziati ritengono fosse l’habitat preferito da questi grandi erbivori: foreste e zone umide, ricche di fogliame.

In un articolo pubblicato questa settimana sugli Atti della National Academy of Sciences, un team di ricercatori, di cui fa parte Ross MacPhee, curatore del Museo Americano di Storia Naturale, sta correggendo queste vecchie stime sulla base di nuove datazioni al radiocarbonio, ipotizzando che l’Artico e la regione subartica rappresentassero per i Mastodonti soltanto dimore temporanee durante periodi di clima temperato.

Ricostruzione di un Mastodonte del Plio-Pleistocene del Nord America, Proboscidato estintosi 10 mila anni fa (fonte: Wikipedia)

Ricostruzione di un Mastodonte del Plio-Pleistocene del Nord America, Proboscidato estintosi 10 mila anni fa (fonte: Wikipedia)

I Mastodonti, Proboscidati vissuti tra 4 milioni e 10mila anni fa nel Pliocene e Pleistocene del Nord America, erano molto simili ai Mammut, ma senza alcun vincolo di parentela con questi. Dal punto di vista tassonomico, vengono infatti assegnati alla famiglia dei Mammuttidae, mentre i Mammut appartengono alla famiglia Elephantidae.

Mastodonti e Mammut costituivano, assieme a molte altre specie – prevalentemente erbivori di grosse dimensioni – la cosiddetta ‘Megafauna’ del Pleistocene nordamericano, che andò estinta in pochi millenni e in più fasi.

Una prima fase, tra 13mila e 14mila anni fa, è attribuita da diversi studiosi alla intensa caccia praticata dalle prime popolazioni della cultura Clovis, mentre da altri è ritenuta conseguente alla caduta di un meteorite che avrebbe distrutto l’habitat di questi grossi animali, provocandone una forte riduzione.

Una seconda fase, circa 10mila anni fa, probabilmente fu causata dai cambiamenti climatici avvenuti verso la fine dell’éra glaciale e portò alla definitiva scomparsa dal Nord America di ben 70 specie di grandi mammiferi.

Nel corso del Tardo Pleistocene, tra 125mila anni e 10mila anni fa, il Mastodonte americano (Mammut americanum) era diffuso su molte aree del Nord America, arrivando ad interessare, seppure marginalmente, anche le zone tropicali dell’Honduras, a Sud e la costa artica dell’Alaska, a Nord.

Il team di ricerca ha utilizzato due diversi tipi di datazione al radiocarbonio su 36 denti fossili e ossa sparse di Mastodonte americano provenienti dall’Alaska e dallo Yukon, la regione nota come Beringia orientale.

I metodi di datazione, eseguiti dalle Università di Oxford e della California, Irvine, hanno avuto come obiettivo solo materiale attinto dal collagene delle ossa.

Ebbene, tutti i fossili sono stati riconosciuti più antichi di quanto stimato precedentemente.

La maggior parte superava i 50mila anni, il limite massimo per la datazione al radiocarbonio.

Ricostruendo l’habitat dei Mastodonti, secondo le informazioni ecologiche e geologiche, i risultati indicano che le regioni artiche e subartiche sarebbero state popolate, intorno ai 125 mila anni fa, probabilmente solo per un tempo limitato, allorchè le foreste e le zone umide occupavano gran parte del territorio e le temperature erano molto simili a quelle attuali.

“La presenza nel Nord dei Mastodonti non durò a lungo”, conferma Grant Zazula, paleontologo dello Yukon Palaeontology Program e leader della ricerca. “Circa 75mila anni fa, il ritorno del freddo, le condizioni glaciali asciutte e l’avanzata dei ghiacciai continentali spazzarono via il loro habitat, spingendo le popolazioni animali dalla Beringia verso aree molto più a sud, dove poi sarebbero giunte alla completa estinzione, attorno ai 10mila anni fa”.

Il clima, quindi, giocò un ruolo decisivo.

“Non vogliamo escludere che anche gli esseri umani abbiano favorito le ultime estinzioni, verso i 10mila anni fa. Ma a quel punto, in qualunque modo sia andata, la presenza dei Mastodonti, soprattutto nella  regione dei grandi Laghi, si era già notevolmente ridotta”, ha detto MacPhee. “E’ uno scenario molto diverso da quello convenzionale finora proposto, cioè una estinzione dei Mastodonti  in poche centinaia di anni, soprattutto per cause legate alla caccia degli esseri umani”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA