Gaianews

‘Occupy Wall Street’, prete di S. Paul si dimette per protesta

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 31.10.2011
Occupy Wall Street, la protesta si allarga

Occupy Wall Street, la protesta si allarga

Un prete della Cattedrale di St. Paul, a Londra, si è dimesso per il modo in cui la chiesa si sta occupando delle proteste che si ispiraoo al movimento anticapitalista Occupy Wall Street, che ha avuto inizio il mese scorso a New York e che si è presto diffuso anche a Londra. Le proteste prendono spunto anche dai movimenti in Spagna che hanno preso il nome di movimento degli Indignados.

Nelle ultime due settimane, centinaia di manifestanti si sono accampati davanti alla famosa cattedrale, ma la Chiesa anglicana ha deciso di usare le maniere forti contro gli occupanti, arrivando a denunciare e a chiedere risarcimenti.

Dean Knowles Graeme, in una dichiarazione rilasciata oggi 31 ottobre nella capitale britannica, ha detto che le critiche della Chiesa hanno reso la sua posizione “insostenibile” e che si dimette “con grande tristezza.” La chiesa e la città di Londra hanno avviato un’azione legale per chiedere una compensazione agli occupanti delle tende assembrate intorno al Duomo.

Già la scorsa settimana, il cancelliere della cattedrale, Giles Fraser, aveva dato le dimissioni esprimendo la preoccupazione che le mosse legali potrebbero portare ad una reazione violenta.

Negli Stati Uniti, i partecipanti di Occupy Wall Street non mostrano segni di cedimento. Anzi, di settimana in settimana sono sempre di più le città coinvolte nelle proteste.

Lunedì, la polizia ha ripulito un parco nella città meridionale di Richmond, in Virginia, ordinando a decine di manifestanti di smantellare una tendopoli che avevano allestito a metà ottobre e arrestando alcuni attivisti che si sono rifiutati.

Negli ultimi due giorni, le dimostrazioni hanno avuto luogo ad Austin, in Texas, un’altra città del sud, e nella città nordoccidentale di Portland, in Oregon. Decine di manifestanti in entrambe le città sono stati arrestati.

La forma di protesta spontanea,  chiamata Occupy ed ora intenzionata anche a registrare e tutelare il proprio marchio, è iniziata sei settimane fa come un movimento poco organizzato contro l’avidità aziendale, la disuguaglianza economica e la disoccupazione elevata. A New York, dove il movimento iniziò, i manifestanti sono rimasti nel loro accampamento vicino a Wall Street durante il fine settimana, nonostante una tempesta portato neve e nevischio in città, un fenomeno rarissimo in ottobre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA