Mammiferi e dinosauri. Una ricostruzione artistica mostra un multitubercolato nel suo habitat naturale al tempo dei dinosauri. Crediti: Jude Swales/Burke Museum of Natural History and Culture
E’ noto che durante l’Era Mesozoica (Triassico, poi Giurassico e infine Cretaceo) i mammiferi fossero piccole creature che vivevano ai confini della vita. Ma non è del tutto vero. Almeno un gruppo di mammiferi, piccole creature che somigliavano ai roditori chiamati multitubercolati, avevano già iniziato a prosperare durante gli ultimi 20 milioni di anni del regno dei dinosauri e sono sopravvissuti all’estinzione di questi ultimi, avvenuta 66 milioni di anni fa, estinguendosi poi a loro volta più tardi, circa 34 milioni di anni fa.
La recente scoperta arriva grazie allo studio di reperti fossili che hanno evidenziato singolari peculiarità nel loro sistema di dentizione, e che è andata di pari passo o quasi con l’evoluzione delle piante con fiori, anch’esse molto recenti.
Una nuova ricerca condotta da un paleontologo dell’Università di Washington suggerisce infatti che ai multitubercolati è andata così bene in parte perché hanno sviluppato numerosi tubercoli, (protuberanze o cuspidi) sui loro denti posteriori, cosa che gli ha permesso di nutrirsi abbondantemente di piante angiosperme, piante con fiori che stavano solo allora diventando una delle specie più comuni.
“Questi mammiferi erano in grado di diffondersi in quanto a numero di specie, dimensione del corpo e forma dei loro denti, cosa che influenzò il loro tipo di alimentazione,” ha detto Gregory P. Wilson, professore di biologia e assistente all’Università di Washington. Wilson è il principale autore di un articolo che ne documenta la ricerca, pubblicato lo scorso 14 marzo nell’edizione on-line della rivista Nature.
Circa 170 milioni di anni fa, i multitubercolati erano grandi circa quanto un topo. Gli angiospermi hanno iniziato a fare la loro comparsa circa 140 milioni di anni fa e dopo questo avvenimento, la dimensione del corpo dei piccoli mammiferi ha iniziato ad aumentare, arrivando a raggiungere la dimensione di un castoro. A seguito dell’estinzione dei dinosauri, i multitubercolati hanno continuato a moltiplicarsi finché anche gli altri mammiferi – principalmente primati, ungulati e roditori – hanno guadagnato un vantaggio competitivo. Vantaggio che ha portato all’estinzione dei multitubercolati, circa 34 milioni di anni fa.
Gli scienziati hanno poi esaminato i denti di 41 specie di multitubercolati conservati nelle collezioni fossili di tutto il mondo. Gli studiosi hanno utilizzato il laser e la tomografia computerizzata per creare immagini 3D dei denti a una risoluzione elevata, dettagliata fino a meno di 30 micron (inferiore a un terzo del diametro di un capello umano). “Usando un sistema software di informazione geografica, hanno analizzato la forma del dente, così come un geografo può esaminare una montagna in cerca di dettagli topografici”, ha riferito lo stesso Wilson. Il lavoro intendeva determinare che direzione stavano prendendo i vari cumuli che si andavano formando sulla superficie dei loro denti. Più se ne formavano, più la struttura risultava essere complessa: il dente più complesso è quello che presenta molte protuberanze o cuspidi.
“I carnivori hanno denti relativamente semplici, con forse 110 cumuli per fila di denti, perché il cibo si spezza facilmente”, ha detto Wilson. Ma gli animali che dipendono maggiormente dalla vegetazione per il loro sostentamento hanno denti che presentano molti più cumuli, proprio perché la maggior parte del cibo viene spezzato attraverso i denti. Nei multitubercolati, i denti che presentavano la caratteristica forma di una lama, erano situati anteriormente, dietro alla bocca. Ma nuove analisi hanno dimostrato che i denti anteriori di alcuni di questi animali diventavano via via sempre meno prominenti, mentre si andava sviluppando un complesso sistema di dentizione nella parte posteriore, che presentava circa 348 cumuli per fila di denti, ideale per masticare alimenti vegetali.
“Se si guarda la complessità dei loro denti, si possono ottenere informazioni anche circa la loro dieta”, ha detto Wilson. “ I multitubercolati sembrano avere sviluppato più cuspidi sui loro denti posteriori, mentre il dente a forma di lama della parte anteriore diventava sempre meno importante, a mano a mano che si sviluppavano queste protuberanze per spezzare i materiali vegetali.”
I ricercatori hanno concluso che alcuni angiospermi hanno sofferto solo relativamente dell’estinzione dei dinosauri, poiché i multitubercolati che mangiavano quelle piante da fiore continuavano a prosperare. “Le piante si diffondevano e la popolazione di insetti impollinatori probabilmente cresceva con esse e quindi anche le specie che si nutrivano di insetti ne hanno tratto beneficio”, ha concluso Wilson.