Le temperature della superficie dell’oceano nella costa orientale negli Stati Uniti nel 2012 è stata la più alta mai registrata negli ultimi 150 anni.
E’ stato il NOAA, in un rapporto del Northeast Fisheries Science Center, a scoprire che la temperatura della superficie del mare nel Northeast Shelf Ecosystem ha raggiunto un livello record di 14 gradi Celsius (57,2° F) nel 2012, superando il precedente record del 1951. La media invece è inferiore di 12, 4 gradi Celsius nel corso degli ultimi tre decenni.
Secondo gli scienziati, il riscaldamento è durato dalla primavera fino a settembre, e la temperatura ha cominciato a diminuire ad ottobre. La temperatura poi è caduta al di sotto della media nel mese di novembre, probabilmente a causa dell’effetto della tempesta Sandy, ed è risalita poi a dicembre raggiungendo di nuovo valori sopra la media.
L’aumento della temperatura superficiale può portare a dei cambiamenti negli ecosistemi della regione. La distribuzione di alcuni pesci e di altre specie marine stanno cambiando il loro areale. Naturalmente bisogna tenere in conto il fatto che questi spostamenti possano essere determinati anche da altre cause.
Secondo Kevin Friedland, un ricercatore del programma Ecosystem Assessment Program (EAP) dello Science Center, le alte temperature possono favorire fioriture di plancton. La quantità di plancton influisce sulle concentrazioni di clorofilla. “La dimensione della fioritura di plancton in primavera era così grande che la concentrazione annuale di clorofilla è rimasta elevata nel 2012, nonostante la scarsa fioritura in autunno”, ha detto. “Questi cambiamenti avranno un impatto profondo in tutto l’ecosistema.”
Secondo Michael Fogarty, capo del programma, le variazioni di temperatura sono un fattore degno di nota quando si studia la distribuzione delle specie. Utilizzando i dati raccolti nel corso di decenni, che includono le variazioni di temperatura e i modelli migratori di vari pesci, Fogarty crede che i ricercatori possano iniziare a disegnare gli evidenti cambiamenti dell’ecosistema, precisando dettagli più specifici.
“Molti fattori sono coinvolti in questi cambiamenti, tra cui la temperatura, le dimensioni della popolazione, e le distribuzioni di prede e predatori”, ha dichiarato Jon Hare, uno scienziato che si occupa di oceanografia nel progetto. Una serie di studi recenti hanno documentato che le distribuzioni di pesci e crostacei stanno cambiando: nel 2009 una ricerca ha scoperto che circa la metà dei 36 stock ittici studiati nel nord dell’Oceano Atlantico, molti dei quali sono specie di valore commerciale, si sono spostati verso nord negli ultimi quattro decenni.
Il Continental Shelf Large Marine Ecosystem (LME) nel nord-est degli Stati Uniti si estende dal Golfo del Maine a Capo Hatteras, North Carolina. Il NEFSC ha monitorato questo ecosistema con programmi di campionamento completi dal 1977. Prima del 1977, questo ecosistema è stato monitorato dal NEFSC attraverso una serie di programmi separati.
“I cambiamenti delle temperature oceaniche e la tempistica e le dimensioni del fenomeno della fioritura del plancton potrebbero influenzare l’orologio biologico di molte specie marine, che depongono le uova in momenti specifici dell’anno in base a stimoli ambientali come la temperatura dell’acqua,” ha spiegato Kevin Friedland. Osservando le differenze fra gli anni con e senza la fioritura di plancton lo scienziato ha potuto capire che il fenomeno è molto importante nell’equilibrio dell’ecosistema “La dimensione della fioritura primaverile del plancton è stata così grande che la concentrazione annuale di clorofilla è rimasta elevata nel 2012, nonostante la bassa attività autunnale. Questi cambiamenti avranno un impatto profondo in tutto l’ecosistema “.
“Non è sempre facile capire il quadro generale se si osserva una parte del quadro o se lo si guarda in un momento preciso”, ha aggiunto Fogarty, un po’ come cercare di studiare una foresta osservando un solo albero. “Ora abbiamo informazioni sull’ecosistema da una varietà di fonti raccolte su un lungo periodo di tempo, e stiamo aggiungendo più dati per chiarire dettagli specifici. I dati mostrano chiaramente una relazione tra tutti questi fattori.”