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Comunicare il cambiamento climatico: una scienza che si veste di “arte”

Scritto da Nadia Fusar Poli il 21.03.2013

Clima è cultura. Se gli scienziati studiano ormai da anni i cambiamenti climatici e la scienza rappresenta chiaramente un pezzo fondamentale del puzzle, la gravità del problema non può che convincere della necessità di indagare (e adottare) nuovi modelli di comunicazione dei cambiamenti climatici. Qual è il posto dell’ “arte” in tale contesto?  E’ possibile una contaminazione tra arte e scienza che faccia del cambiamento climatico una responsabilità non prettamente scientifica, ma culturale ?

Mimmo Cuticchio, cunto siciliano

Mobilitare risorse culturali (dalla politica all’economia, dall’educazione ai sistemi di valori condivisi) e creative, è il primo passo per colmare il gap esistente tra scienza e opinione pubblica. Trovare una sintesi, un punto d’incontro, tra scienza e arte, attraverso cui fornire risposte ai cambiamenti climatici è dunque possibile. Sebbene l’arte non possa sostituirsi alla comunicazione di tipo scientifico, principale  veicolo di informazione e contenuti, certamente può ad essa affiancarsi, persino sovrapporsi, suscitando interesse  e stimolando l’attenzione di ciascun soggetto destinatario. In virtù della stessa natura del linguaggio artistico, propriamente di tipo emozionale, esso è capace di raggiungere l’animo umano in modo diretto, sin nel profondo.

Vi sono ancora pochi film e rappresentazioni teatrali che affrontano il tema del cambiamento climatico, e la situazione è di poco diversa nel mondo della letteratura e della narrazione. Eppure, il racconto di storie umane , è un’antica quanto efficace forma d’arte e di comunicazione che consente di veicolare contenuti ed emozioni autentiche, attraverso il processo dell’identificazione del destinatario. Ma mentre gli scrittori, i romanzieri e i poeti, sembrano aver eluso il potenziale della narrazione – capace di rendere tangibile quello che è l’invisibile e spesso astratto concetto di cambiamento climatico –  alcuni nuovi progetti di comunicazione stanno iniziando a farsi strada.

La principale sfida del cambiamento climatico, in termini di comunicazione sembra dunque passare da qui, dall’arte della narrazione. Per arrivare alla mente e al cuore delle persone, bisogna parlare con il loro linguaggio, quello di uso quotidiano, concentrandosi sui bisogni e sulle preoccupazioni di ciascuno. Se la scienza della comunicazione dei cambiamenti climatici svolge un ruolo fondamentale a livello cognitivo, l’arte, facendo leva sulla sfera emotiva e dell’immaginazione, può essere ancora più efficace. A tal fine è dunque essenziale individuare il giusto linguaggio  – non necessariamente quello catastrofico o che attinge a un immaginario  stereotipato –  che sia facilmente accessibile e condiviso dalla comunità. In ultima analisi, è possibile considerare l’arte come uno strumento particolarmente efficace per la divulgazione delle questioni legate ai cambiamenti del clima,  così come un mezzo imprescindibile per sostenere ed aumentare la sensibilizzazione sui potenziali effetti che possono prodursi nella vita di tutti i giorni e di ciascuno di noi.

 

Fonte: http://www.guardian.co.uk/sustainable-business/art-climate-change-communication

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