E’ risaputo che gli effetti dell’inquinamento sono globali e non possono essere considerati come relativi a piccole zone del mondo. Un’ affermazione così però ha poca forza e resta solo teorica. Può colpirici di più scoprire che laghi che dovrebbero essere incontaminati, in realtà risultano inquinati dalll’azoto che viaggia nell’atmosfera per chilometri grazie al vento e cade poi, in zone lontane da dove è stato prodotto, attraverso la pioggia e la neve.
Una ricerca ha analizzato come è cambiata nelgi ultimi secoli la composizione chimica dei sedimenti di 36 laghi negli Stati Uniti, in Canada, Groenlandia e Svalbard, in Norvegia. Venticinque dei 36 laghi mostrano lo stesso segno: l’azoto biologicamente attivo proveniente da fonti umane è presente già dalla fine del 19 ° secolo.
Le analisi dell’ azoto dei sedimenti lacustri mostrano che i cambiamenti sono iniziati intorno al 1895. I risultati mostrano anche che il tasso di cambiamento è aumentato negli ultimi 60 anni, dato che coincide con la commercializzazione della produzione di fertilizzanti artificiali nel 1950. Sofia Holmgren, una ricercatrice di Geologia del Quaternario presso l’Università di Lund, in Svezia, è l’unica svedese che ha preso parte allo studio. “Ho studiato i laghi delle Svalbard, dove gli effetti della deposizione di azoto sono chiaramente visibili nella flora algale”, ha detto.
Spiega che sia la composizione delle specie che la produzione di diatomee – microscopiche alghe silicee – sono cambiate radicalmente nei laghi delle Svalbard a partire dall’inizio del 20 ° secolo e i cambiamenti più significativi si sono verificati negli ultimi decenni.
La combustione da combustibili fossili e l’uso di fertilizzanti sono le fonti principali della crescente quantità di azoto in atmosfera. L’azoto viene trasportato da correnti d’aria e raggiunge il suolo in caso di pioggia o neve. Può viaggiare per migliaia di chilometri raggiungendo così anche i laghi e gli ecosistemi più remoti.
L’azoto è un importante nutriente per le piante, ma un uso eccessivo può provocare l’inquinamento dei corsi d’acqua, smog e piogge acide in ambienti urbani. Tuttavia, poco è noto riguardo agli effetti nelle aree più remote anche se un numero crescente di studi dei laghi artici stanno mostrando importanti cambiamenti negli ecosistemi.