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Affezione cronica polmonare (BPCO) quarta causa di morte in Europa

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 26.01.2011

AsmaLa BPCO, affezione cronica polmonare caratterizzata da una ostruzione bronchiale, provoca una limitazione del flusso aereo per niente o solo parzialmente reversibile e lentamente progressiva, causata da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare. Questa è oggi la quarta causa di morte in Europa e negli USA (dove si contano quasi 65.000 morti all’anno), ma recenti indagini hanno rilevato che è destinata a diventare la terza causa di morte nel mondo nel 2020. Anche i dati italiani sono alti: questa colpisce in Italia tra l’8 e il 12% della popolazione adulta. I fumatori sono i più a rischio: il 20-40% di loro raggiungono la malattia conclamata. Oltre ad un grave danno in fatto di salute, oneroso anche l’impegno economico.

E’ quanto emerge dalla prima giornata dal 14° Congresso Internazionale intitolato “Asma Bronchiale e BPCO: obiettivi, rimedi e strategie”, organizzato dalla U.O.C. di Pneumologia dell’Azienda ULSS 22 di Bussolengo diretta dal Dr. Roberto W. Dal Negro, col patrocinio di tutte le Società Italiane di Medicina Respiratoria, del Capitolo Italiano dell’ American College of Chest Physicians (ACCP), della Regione Veneto, del Comune di Verona, dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri delle Provincia e dell’ULSS22.

La patologia ostruttiva delle vie aeree (Asma Bronchiale e Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva – BPCO) rappresenta sempre più la grande sfida del mondo pneumologico, che dovrà trovare gli strumenti idonei a fronteggiare l’impatto di tali forme morbose. Le soluzioni non sono soltanto di pertinenza medico-specialistica, ma dovranno essere individuate, ormai senza più ritardi, di concerto con le Istituzioni sanitarie e politiche, in modo di poter risolvere una complessa equazione gestionale che vede coinvolta un’utenza in continuo aumento. L’ impatto di queste forme morbose non è solo medico-clinico, ma riconosce istanze di tipo socio-economico tali da mettere a durissima prova la tenuta organizzativa anche dei più evoluti sistemi sanitari, oltre che le potenzialità strategiche e di governo della disciplina pneumologica.

“I costi, secondo i dati più recenti, sono pari a 2.700 euro circa per la BPCO, 1.500-1.600 per l’asma – spiega il Professor Dal Negro – Per quanto riguarda l’asma, considerando costi diretti (ospedalieri, visite mediche, pronto soccorso, cure e farmaci) ed indiretti (l’assenteismo lavorativo o scolastico), i primi equivalgono a circa il 60% del valore totale, ma anche l’assenteismo lavorativo (per le aziende) e quello scolastico (per il servizio sanitario nazionale e per le famiglie) è un costo molto importante che ammonta al 40%. Per la BPCO, essendo di fatto una malattia prevalentemente senile che colpisce la fascia d’età 50-60 anni, per molti anni fumatori, i costi diretti raggiungono il 70-75%”.

Prosegue il professor Dal Negro: “Sarebbe inutile sottolineare come asma e BPCO incidano su tutto il sistema sanitario, dato che tutti i costi diretti sono a carico di questo: per questa ragione abbiamo avvertito i grandi suggeritori regionali e nazionali di mettere in piedi una rete di controllo più efficace per evitare che la malattia porti allo sfascio economico il sistema sanitario nazionale. Uno studio americano del 2007, prima della crisi attuale, dichiarava che non sarebbero riusciti a coprire le spese della BPCO. E la nostra previsione italiana conferma questo dato. Erroneamente si pensa che il cancro abbia costi maggiori, invece è la BPCO a pesare maggiormente sulle casse dello Stato perché ha un periodo medio di trent’anni”.

Le tre giornate congressuali vedono riuniti a Verona i maggiori esperti nazionali ed internazionali del settore, iniziando il 26 gennaio con “L’inquinamento ambientale e il rischio per la salute”. Seguiranno dei simposi dedicati ai recentissimi rimedi farmacologici finalmente comparsi sulla ribalta specialistica dopo molti anni di attesa. Nella sessione pomeridiana un inedito modello di comunicazione scientifica e il confronto interattivo fra le diverse componenti del mondo sanitario presenti in sala.

Gli eccellenti risultati e le progettualità del Centro antifumo regionale operante da anni presso la Pneumologia dell’Azienda ULSS22 aprono giovedì 27 i lavori della seconda giornata congressuale dedicata, nella sua prima parte, al counceling attivo e alla terapia continuativa in corso di asma bronchiale. Nella medesima giornata si segnala la presentazione di ulteriori assolute novità gestionali e terapeutiche in tema di infiammazione in corso di BPCO. Parimenti distribuite nelle prime due giornate le tematiche relative alle più moderne tecnologie telematiche per la gestione dei pazienti in ossigeno-terapia domiciliare. Il Congresso chiude il venerdì 28 gennaio affrontando, fra l’altro, il problema delle criticità nelle professioni sanitarie, nel quale ambito verranno presentati i risultati del primo studio condotto su scala nazionale in tema di burn-out specialistico, giunto ormai a livelli tali da poter essere definito “patologico”.

Il congresso è iniziato mercoledì 26 gennaio e si concluderà venerdì 28 gennaio 2011, presso il Palazzo della Ragione, Via della Costa, 2 a Verona.

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