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Homo sapiens: scoperto in Eritrea il santuario delle amigdale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.04.2012

Un équipe dell’Università “La Sapienza” di Roma è impegnata in Eritrea in una campagna di scavi nel bacino sedimentario di Buya.
L’équipe è guidata dal paleoantropologo della Sapienza Alfredo Coppa e l’area, lo confermano gli ultimi scavi, è una delle regioni a più alta potenzialità per le ricerche sulle origini della nostra specie sapiens, i cui diretti antenati compariranno proprio in Africa orientale due-trecentomila anni più tardi.

Un ritrovamento eccezionale ha caratterizzato l’ultima campagna: infatti agli occhi dei ricercatori è apparsa una spianata di reperti di basalto, scisti, selce e quarzite accumulatisi nel tempo a causa dei fenomeni di erosione differenziata. Si tratta probabilmente di depositi del fondo di un canale che, su una superficie di circa 400 metri quadrati, vede concentrate centinaia di amigdale attestanti una presenza umana importante e prolungata nel tempo. I ricercatori hanno parlato di un “santuario delle amigdale”.

Ecco una galleria fotografica con momenti cattturati duranti gli scavi fra i ricercatori e fra la popolazione locale. Inoltre alcuni immagini dei reperti. Alcuni li scatti provengono dall’archivio della missione, gli altri sono stati realizzati da Fabio Barbanti.

 

 

Il luogo aveva già una sua eccezionale valenza a causa di ritrovamenti di frammenti di cranio. Nell’ultimo anno sono stati ben tre gli individui ritrovati.

“Con queste scoperte abbiamo apportato dati preziosissimi che arricchiscono l’archivio biologico delle popolazioni di questo periodo della storia umana quasi sconosciuto – spiega Alfredo Coppa – Ora la parola passa alle tecnologie: i nuovi reperti, come già i denti incisivi trovati nel corso delle precedenti campagne, saranno scannerizzati presso il Sincrotrone Elettra di Trieste per analizzarne la microstruttura. Allo stesso modo, sarà possibile anche verificare “virtualmente” e ad alta risoluzione il modello di espansione della regione cranica parietale che sembra caratterizzare anche questi nuovi ritrovamenti, confermando dunque una tappa cruciale del percorso evolutivo da Homo ergaster a Homo heidelberghensis che si affermerà all’incirca 800.000 anni fa.
“Il periodo intorno ad un milione di anni or sono è cruciale nella storia dell’evoluzione umana, – ha affermato Coppa – ma finora sono pochissimi i reperti risalenti a questo periodo rinvenuti in Africa, e che si attestano proprio in quest’area, la Dancalia, all’imbocco della Rift Valley.”

Fonte: www.uniroma1.it

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