Attivisti per i diritti dicono che i disertori dell’esercito siriano hanno ucciso almeno 27 soldati e altri membri delle forze di sicurezza, mentre un nuovo rapporto accusa il governo di aver dato carta bianca ai militari per fermare le proteste “con ogni mezzo necessario”.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, ha detto che gli scontri sono avvenuti stamattina nella provincia meridionale di Daraa.
Gli scontri in Siria contro il governo si stanno trasformando sempre più in violenza negli ultimi mesi, con i soldati disertori che lottano contro l’esercito e con i manifestanti che iniziano a prendere le armi per proteggersi.
Gli attivisti per i diritti hanno detto che la violenza in Siria mercoledì ha provocato almeno 25 morti, tra cui otto soldati siriani che sono morti in un attacco di rappresaglia dei disertori.
Nel frattempo, Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto oggi che afferma che i disertori dell’esercito siriano hanno elencato 74 comandanti e funzionari che indicano come responsabili degli attacchi contro manifestanti disarmati.
Il gruppo afferma che, sulla base di interviste con gli ex soldati e disertori, non c’è “alcun dubbio” che le forze di sicurezza governative hanno commesso abusi diffusi.