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Terremoto in Cile: rischio Big One di magnitudo 9

Secondo due studi pubblicati su Nature, il Cile correrebbe il rischio di un terremoto di fortissima intensità con possibile tsunami

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 14.08.2014

Il Nord del Cile sarebbe a rischio di un mega terremoto secondo due studi pubblicati sulla rivista Nature. Le scosse avvenute in aprile, infatti, sarebbero solo un anticipo di quello che viene definito il Big One.

terremoto in Cile

Terremoto di Iquique del 2014

Il Cile è uno dei luoghi a più elevato rischio sismico del mondo. Lo scorso 1° aprile un terremoto ha scosso la città di Iquique. Nonostante si sia trattato di un terremoto di magnitudo 8,1-8,2, secondo gli studi pubblicati su Nature, non sarebbe stato il Big One che ci si aspetta. Il 1° aprile sei persone persero la vita e 80.000 furono costrette a lasciare le proprio case. Alcune zone rimasero senza luce e acqua

Nella stessa città, nel 1877 un terremoto di magnitudo 8,6 – 8,8 provocò la rottura della faglia per oltre 500 chilometri, generando uno tsunami e causando più di 2500 morti. Qualcosa del genere potrebbe accadere di nuovo, in intensità, secondo gli scienziati che hanno pubblicato gli studi su Nature.

Il terremoto del 1° aprile, secondo gli studiosi, avrebbe rotto solo una sezione del gap sismico, e ci sarebbe quindi ancora molta energia da rilasciare: sarebbe questa che potrebbe minacciare di provocare il Big One.

“I nostri risultati indicano che il terremoto di Iquique non è stato il terremoto che era stato anticipato,” hanno scritto gli scienziati, nel primo studio condotto da Gavin Hayes della United States Geological Survey.
“Sezioni significative della zona di subduzione nord del Cile non si sono rotte in quasi 150 anni, quindi è probabile che i futuri terremoti si verificheranno a sud e potenzialmente a nord di Iquique.”

Secondo gli esperti l’energia accumulata in questa zona potrebbe portare ad un terremoto di magnitudo 9 e il terremoto non è il solo grande pericolo perchè con il Big One potrebbe scatenarsi anche un terribile tsunami.

Secondo gli autori del secondo studio il terremoto del 1° aprile avrebbe liberato solo un terzo del gap sismico e convenengono sul fatto che “i restanti segmenti bloccati ora rappresentano un significativo aumento della pericolosità sismica.” Secondo il secondo gruppo il Big One potrebbe raggiungere magnitudo 8,5.

“The Big One potrebbe stare per arrivare “, ha aggiunto Roland Burgmann geologo della University of California , che ha scritto un commento agli studi, anche questo pubblicato su Nature.

Ora si apre il problema per gli scienziati di comunicare alle persone e ai politici questo rischio che sembra evidente, ma senza creare allarmismi eccessivi.

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