Il New York Times ha intervistato l’ex presidente della Nuclear Regulatory Commission americana dopo che aveva affermato che tutti i 104 reattori attualmente attivi negli Stati Uniti dovrebbero essere spenti per motivi di sicurezza.
L’energia nucleare deve essere sostituita con nuove tecnologie: questo è ciò che pensa Gregory B. Jaczko, ex presidente della Nuclear Regulatory Commission che , dopo aver a lungo riflettuto sull’argomento ha deciso di esporsi con una dichiarazione decisamente importante.
Jaczko si era dimesso a maggio dell’anno scorso proprio a causa dei forti scontri all’interno della commissione: la sua posizione non collimava affatto con quella dei suoi colleghi, tanto da dovergli imporre le dimissioni.
Alla domanda sul perché non avesse reso pubblica questa affermazione quando era presidente, il dottor Jaczko ha detto nell”intervista che ha elaborato la posizione solo nel’ultimo periodo.
Jaczko ha dichiarato che ha osservato come l’industria e le autorità di regolamentazione stanno affrontando i problemi di sicurezza emersi dopo l’incidente di Fukushima, problemi che Jaczko definisce molto, molto difficili, che non possono essere risolti mettendo una pezza sull’altra.
Jaczko ha spiegato che quando era in carica al momento dell’incidente di Fukushima le licenze di molti reattori americani che avevano ricevuto l’autorizzazione dalla commissione nucleare per operare per 20 anni oltre i loro primi 40 anni probabilmente non sarebbero potute durare così a lungo. Ha anche respinto in quanto irrealizzabili modifiche proposte dalla commissione che avrebbe permesso ai proprietari dei reattori di applicare altri 20 anni di estensione, il che significa che alcuni reattori sarebbero stati attivi per un totale di 80 anni.
Jaczko ha inoltre citato un combustibile dei reattori nucleari che ha la caratteristica di continuare a generare grandi quantità di calore dopo che una reazione a catena viene spenta. Quel calore di decadimento è ciò che ha portato ai crolli di Fukushima. La soluzione, ha detto, era probabilmente quella di costruire reattori più piccoli in cui il calore non può spingere la temperatura al punto di fusione del combustibile.
L’industria nucleare non è d’accordo con la valutazione del Dr. Jaczko. “Gli impianti di energia nucleare degli Stati Uniti sono sicuri “, ha detto Marvin S. Fertel, presidente e amministratore delegato del Nuclear Energy Institute, associazione di categoria del settore. “Era così prima che Greg Jaczko diventasse presidente della Nuclear Regulatory Commission. Era così durante il suo mandato come presidente, come riconosciuto dalla special task force dopo Fukushima che ha creato una moltitudine di indicatori di sicurezza e prestazioni. E così ancora oggi. “
Quando si dimise Jaczko dichiarò: “Purtroppo, spesso la maggioranza della commissione ha scelto un approccio che non protegge la salute pubblica e la sicurezza tanto quanto io ritengo sia necessario”.
E’ di ieri la notizia che a Fukushima nel reattore numero 1 i serbatoi sotterranei perdono tonnellate di acqua radioattiva e ne inglobano altrettanta proveniente dalle falde acquifere. Nonostante la perdita fosse attiva e rilevabile dal 20 marzo, la Tepco si è accorta e ne ha dato notizia cominciando ad operare per risolvere il problema solo fra il 6 e il 7 aprile scorsi.