I paesi del Mediterraneo meridionale e quelli del Medio Oriente e Nord Africa (MENA), hanno un potenziale enorme per produrre energia pulita dal Sole grazie alle altissime esposizioni.
Se questo potenziale venisse attuato questi paesi potrebbero esportare energia in Europa oltre a produrre energia per i propri bisogni e posti di lavoro.
Secondo uno studio dello European Academies Science Advisory Council (EASAC) uno dei sistemi per produrre energia elettrica dal Sole che potrebbe avere grande sviluppo é la Concentrazione solare. La Concentrazione solare o CSP (Concentrated solar power) usa specchi o lenti ottiche per concentrare una vasta area della luce solare, o di energia solare termica, su una piccola area. Secondo lo studio questa forma di energia solare potrebbe dare un contributo significativo a soddisfare le future richieste di energia elettrica da fonti rinnovabili in Europa.
L’energia elettrica è prodotta quando la luce concentrata viene convertita in calore, che aziona un motore termico (solitamente una turbina a vapore) collegato ad un generatore di energia elettrica.
Il solare termico è ampiamente commercializzato e il mercato ha visto un aumento della capacità di generazione di circa 740 MW tra il 2007 e la fine del 2010. Più della metà di questa potenza (circa 478 MW) è stata installata nel corso del 2010, portando il totale globale a 1095 MW.
L’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra (GHG) del 20% entro il 2020, e dell 80-95% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, la quota di energie rinnovabili nel mix energetico deve raggiungere il 20% entro il 2020.
Con questa tecnologia, a differenza di altre, è possibile accumulare l’energia senza dover dipendere dalla presenza del Sole. Ma gli esperti avvertono che sarà necessario ancora ottimizzare i costi di generazione perchè questo sistema sia competitivo con i combustibili fossili.Infatti i costi per questo tipo di impianti sono 2-3 volte superiori al costo dell’energia elettrica prodotta da combustibili fossili, senza considerare però il costo per l’eliminazione della CO2 emessa in atmosfera nel caso dei combustibili fossili. Inoltre sono da ottimizzare le strutture di modo che non sia vincolante la vicinanza a grandi bacini idrici e dovranno inoltre crearsi delle procedure per la gestione dei terreni, se di proprietà privata, che saranno coinvolti nella costruzione degli impianti.
Nonsotante questo, si prevede che il solare termico possa scendere a costi competitivi con i combustibili fossili tra il 2020 e il 2030 e saranno essenziali gli incentivi e i sussidi da parte dei vari paesi.