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Pubblicità di cibo spazzatura durante i programmi per bambini, scienziati chiedono regole stringenti contro junk food

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 30.10.2010

Bambini e TVAlcuni ricercatori inglesi, in collaborazione con il Cancer Council australiano, hanno studiato 12.618 annunci pubblicitari di alimenti provenienti da 11 paesi e hanno scoperto che il 67 per cento riguardavano cibo spazzatura. La ricerca si basa su uno studio precedente, a Liverpool, che ha rivelato che i bambini consumano il doppio delle calorie da spuntini con cibo malsano dopo aver visto le pubblicità di cibo rispetto a quelle di giochi o giocattoli.

La ricerca rivela che Germania, Spagna e Grecia hanno la più alta frequenza di inserzioni che promuovono cibi non sani durante l’ora di punta per i bambini, rispetto ad altri paesi europei ed a Stati Uniti, Canada e Australia. Queste pubblicità tendono ad utilizzare tecniche orientate a persuadere i bambini, come l’uso di popolari personaggi animati e celebrità.

Sebbene gli Stati Uniti, Canada e Australia hanno un tasso più basso di pubblicità di alimenti non salutari in generale, le emittenti ancora mandano le pubblicità più frequentemente durante l’orario in cui i bambini sono davanti alla TV.

Il dottor Jason Halford, direttore del Laboratorio Kissileff per lo Studio del Comportamento Alimentare Umano  presso l’Università di Liverpool, ha dichiarato: “L’obesità nei bambini piccoli è ormai un problema sanitario importante in tutto il mondo. I nostri studi evidenziano che ci sono connessioni  tra pubblicità, preferenze alimentari e aumento di consumo. La nostra ricerca precedente ha mostrato che spuntini a base di cibo spazzatura sono raddoppiati dopo che i bambini avevano visto una serie di inserzioni pubblicitarie su questo tipo di cibo. Questo nuovo studio dimostra che i bambini sono presi di mira in modo specifico e continuamente sovraesposi a grandi quantità di pubblicità di questi prodotti.

“I bambini piccoli sono meno consapevoli dell’intento persuasivo della pubblicità, che li rende più suscettibili alle finalità del marketing, che sono quelle – ovviamente – di aumentare le vendite. Le attuali norme in materia di pubblicità prendono in considerazione solo la percentuale di bambini che guardano, non il numero effettivo. Ci auguriamo che questo lavoro possa contribuire ad una revisione delle norme riguardanti il tipo e la quantità di annunci pubblicitari mostrati durante gli orari in cui i bambini hanno più probabilità di trovarsi di fronte ala TV.”

Emma Boyland, capo ricercatore del Regno Unito sul progetto, ha aggiunto. “Il regolamento sulla pubblicità degli alimenti spazzatura sono stati applicati in Svezia, dove le aziende non devono generare pubblicità televisiva mirata specificamente verso i bambini di età inferiore ai 12 anni. Il Regno Unito ha riformato il proprio regolamento, ma queste restrizioni si applicano soltanto ai programmi che hanno una certa percentuale di bambini tra il pubblico, piuttosto che sulla base del numero effettivo di bambini che stanno guardando. Questo significa che un numero significativo di bambini potrebbero star guardando assieme ad un pubblico adulto.”

“Il nostro lavoro suggerisce che altro lavoro è necessario per assicurare che i regolamenti TV siano appropriati ed efficaci nel ridurre l’esposizione dei bambini alla pubblicità di alimenti non salutari nel Regno Unito. Un ulteriore studio dovrebbe anche accertare le condizioni in altri paesi, al fine di  ridurre la frequenza di tale pubblicità a livello internazionale”.

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