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Gli argomenti sacri vengono gestiti da una zona speciale del cervello

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.01.2012

Secondo uno studio della Emory University i valori personali, quelli cosiddetti sacri, che non sono vendibili, vengono gestiti in una parte distinta del cervello
“Il nostro esperimento ha scoperto che il regno del sacro – che si tratti di una forte convinzione religiosa, un’identità nazionale o di un codice etico – è un distinto processo cognitivo”, spiega Gregory Berns, direttore del Center for Neuropolicy at Emory University e autore principale dello studio. I risultati sono stati pubblicati su Philosophical Transactions della Royal Society.

Secondo lo studio i valori sacri sembrano attivare un’area del cervello associata con le distinzioni di base, con i processi di pensiero giusti o sbagliati, in contrapposizione alle regioni legate al trattamento dei costi-benefici.

Berns è a capo di un team che comprende economisti e scienziati dell’informazione della Emory University, uno psicologo dalla New School for Social Research e antropologi del Jean Nicod Istitute a Parigi, Francia. La ricerca è stata finanziata dalla US Office of Naval Research, dall’ Air Force Office e della Scientific Research and the National Science Foundation.

“Ci è venuto in mente un metodo per iniziare a rispondere a quesiti scientifici su come le persone prendano decisioni che coinvolgono valori sacri, e che hanno importanti implicazioni, se si vuole capire meglio ciò che influenza il comportamento umano nei diversi paesi e culture”, dice Berns. “Stiamo studiando come i valori culturali fondamentali siano rappresentati nel cervello.”

I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per registrare le risposte del cervello di 32 adulti statunitensi durante le fasi chiave di un esperimento. Nella prima fase, ai partecipanti sono state mostrate dichiarazioni che vanno dal mondano, come “Tu sei un bevitore di tè,” a questioni scottanti quali “Tu sostieni il matrimonio gay” e “Tu sei la Vita”. Tutte le 62 dichiarazioni avevano un corrispondente contrario e i partecipanti dovevano scegliere una frase per ogni coppia.

Alla fine dell’esperimento, i partecipanti hanno avuto la possibilità di mettere all’asta le loro dichiarazioni personali: disconoscere le proprie scelte precedenti in cambio di una somma di denaro. I partecipanti hanno potuto guadagnare fino a 100 dollari per cambiare le dichiarazioni semplicemente accettando di firmare un documento che indicasse il contrario di ciò in cui credevano.

“Abbiamo utilizzato l’asta per misurare l’importanza delle dichiarazioni”, spiega Berns. “Se una persona ha rifiutato di prendere i soldi in cambio di una falsa dichiarazione, abbiamo ritenuto che fosse un argomento importante e sacro. Ma se la persona sceglieva di ricevere il denaro, allora abbiamo preso in considerazione l’argomento come non importante per il soggetto in questione. ”

I dati di brain imaging hanno mostrato una forte correlazione tra i valori sacri e l’attivazione dei sistemi neuronali associati con la valutazione di giusto-sbagliato, ma non con i relativi sistemi di ricompensa.

“La maggior parte delle politiche pubbliche offre incentivi e disincentivi”, dice Berns. “I nostri risultati indicano che è irragionevole pensare che una politica basata sui costi-benefici e analisi influenzi il comportamento della gente quando si tratta di valori sacri e personali, perché sono trattati in un sistema cerebrale completamente diverso da quello degli incentivi”.

L’esperimento ha registrato anche l’attivazione nella regione dell’amigdala, una regione del cervello associata a reazioni emotive, ma solo nei casi in cui i partecipanti si sono rifiutati di prendere denaro per una dichiarazione opposta a ciò che per loro era sacro. “Quelle affermazioni rappresentano gli elementi più ripugnanti per un individuo,” ha affermato Berns .

Secondo Berns si potranno analizzare i conflitti politici e religiosi su base biologica. Alcune culture sceglieranno di cambiare la loro biologia, e quindi, la loro cultura. Resta da chiedersi, aggiungiamo noi, come dimostrare che sia la biologia a influenzare la cultura e non viceversa.

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