E se all’alimento italiano più amato in tutto il mondo, da italiani e non, si aggiungono anche i fiori, ecco che nasce la pizza petalosa? Dopo la novità dell’introduzione dell’aggettivo petaloso in seguito alla lettera inviata da una maestra all’Accademia della Crusca, arriva da Modena un’altra bella novità.
La decisione di presentare questa pizza floreale, forse anche perché domani 8 marzo sarà la festa della donna, è stata presa per festeggiare la pizza, orgoglio puramente italiano, come patrimonio immateriale dell’UNESCO.
La pizza petalosa è condita con i soliti alimenti italiani con in aggiunta degli alimenti floreali cioè con fiori commestibili come ad esempio la calendula, la viola del pensiero, viola cornuta e la bocca di leone. A crearla sono state due donne, le agrichef Stefania Nobili di Pavullo nel Frignano (Modena) e Nazzarena Ferretti di Reggio Emilia.
A dare il nome di pizza petalosa a questa nuova pizza floreale è stata proprio la Coldiretti, nell’area di Campagna Amica in occasione della rassegna Verdi Passioni di ModenaFiere. La Coldiretti ha anche annunciato una raccolta firme e durante l’occasione, si è raggiunto il numero di oltre 400mila firme a sostegno della candidatura.
La Coldiretti ci tiene a sottolineare quanto segue L’impegno degli agricoltori a sostegno della candidatura della pizza è volto a garantire l’originalità Made in Italy degli ingredienti utilizzati. Oggi in Italia quasi due pizze su tre (63%), secondo una indagine Coldiretti sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori“.
Sarebbe davvero un passo in più se l’arte di fare la pizza venisse iscritta al più presto nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco perché di un prodotto Made in Italy come questo c’è solo da essere fieri.