Una bimba nata con l’Hiv e curata da subito con antiretrovirali, ad 11 mesi dalla nascita non mostra segni di infezione. Secondo gli esperti è ancora troppo presto per parlare di completa sconfitta del virus, potrebbe trattarsi soltanto di una temporanea remissione, ma i risultati sembrano essere incoraggianti.
Sarebbe il secondo caso, dopo la bimbi del Mississippi guarita dopo la nascita, di guarigione da virus dell’HIV. Normalmente, le donne affette da HIV che aspettano un bambino, seguono una specifica cura per abbassare la viremia durante la gravidanza e scongiurare il contagio durante il parto.
Sia nel caso del Mississippi, sia in questo,però, le madri non hanno seguito nessuna cura e i bambini sono stati trattati con un cocktail di antiretrovirali, non somministrato normalmente ai neonati. Gli esperti hanno riferito di questo secondo caso ad un congresso dedicato all’AIDS a Boston.
La bimba del Mississippi, di cui è stata data notizia l’hanno scorso ha oggi 3 anni e mezzo, gode di ottima salute e le analisi non rilevano tracce del virus HIV.
Riguardo al caso registrato quest’anno invece, la bambina è stata sottoposta a esami sofisticati che al momento non rilevano il virus. Ma gli esperti sottolineano che è ancora troppo presto per dire che il virus è stato definitivamente debellato.
“Quel che è stato più notevole con questa bambina è stata la rapidità con cui il virus è sparito: i test del Dna erano negativi quando aveva sei giorni e sono rimasti tali”, ha spiegato il dottor Bryson, che si è occupato del bimbo, precisando che il piccolo è ancora in trattamento antiretrovirale.
“In questa fase non si può ancora parlare di guarigione, ma di remissione. E l’unico modo per scoprirlo sarebbe interrompere il trattamento antiretrovirale”, ha spiegato il medico.