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Esposizione prenatale agli ftalati legata a diminuzione di sviluppo mentale e motorio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 06.09.2011

Biberon al Bisfenolo A, dal primo marzo lo stopGli ftalati, dei prodotti chimici che agiscono sul sistema endocrino e presenti in molti prodotti in commercio e negli ambienti in cui viviamo, sono legati ad un aumento dei problemi comportamentali nei bambini dell’età di 3 anni e possono causare cambiamenti nel cervello in via di sviluppo.

Uno studio appena pubblicato da ricercatori della Columbia University Mailman School of Public Health accresce le preoccupazioni per gli effetti sulla salute dei bambini di un gruppo di sostanze chimiche onnipresenti chiamate ftalati. Gli ftalati sono una classe di sostanze chimiche note per la loro capacità di perturbare il sistema endocrino, e sono ampiamente utilizzati nei prodotti di consumo che vanno dai giocattoli di plastica ai materiali da costruzione per la casa, fino agli shampoo.

Recenti studi su bambini in età scolare hanno fornito l’ipotesi di un legame tra l’esposizione prenatale agli ftalati e alcuni problemi di sviluppo. Lo studio è il primo a esaminare l’esposizione prenatale agli ftalati e la prevalenza dei disturbi mentali, motori e comportamentali nei bambini in età prescolare. Lo studio, pubblicato online oggi su Environmental Health Perspectives, aggiunge crescenti preoccupazioni circa i rischi associati con l’esposizione agli ftalati durante la gravidanza.

Lo studio ha seguito i bambini di 319 done non fumatrici che vivevano all’interno delle città e che hanno partorito tra il 1999 e il 2006. I ricercatori, guidati da Robin M. Whyatt, vicedirettore del Centro della Columbia University per la Salute Ambientale dei Bambini, ha misurato i metaboliti di quattro ftalati nelle urine materne come marcatori di esposizione prenatale.  Lo studio ha quindi valutato le associazioni tra esposizione prenatale a questi ftalati e le malattie mentale infantili e lo sviluppo motorio e comportamentale all’età di 3 anni.

Gli scienziati hanno usato le scale Bayley di sviluppo infantile II, per  valutare lo sviluppo mentale e motorio dei bambini. I problemi comportamentali sono stati misurati chiedendo alle madri di completare l’ampiamente utilizzato 99-item Child Behavior Checklist (per età compresa tra 1 ½ -5 anni). Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che l’esposizione prenatale superiore ai livelli di guardia di due degli ftalati ha aumentato significativamente le probabilità di ritardo motorio, e ha dato indicazione di eventuali problemi futuri con la coordinazione motoria fine e grossolana. Tra le bambine, uno degli ftalati è stato associato a significative diminuzioni nello sviluppo mentale. L’esposizione prenatale a tre degli ftalati, era significativamente associata con problemi di comportamento tra cui il comportamento emotivo reattivo, l’ansia o la depressione e disturbi somatici. Questi effetti differivano a seconda del sesso, ma sono risultati statisticamente significativi tra i bambini e le bambine.

“I nostri risultati suggeriscono che l’esposizione prenatale a questi ftalati influisce negativamente sullo sviluppo mentale infantile e sullo sviluppo motorio e comportamentale durante l’età prescolare,” ha dichiarato il dottor Whyatt, che è anche professore  di Scienze della Salute Ambientale. “Questi risultati si aggiungono ad una crescente preoccupazione per la salute pubblica circa l’uso diffuso di ftalati nei prodotti di consumo.”

I meccanismi reali degli ftalati, che possono influenzare lo sviluppo del cervello sono ancora in fase di studio. Il dottor Whyatt fa notare che gli ftalati sono distruttori endocrini, sostanze che influiscono sul sistema ormonale del corpo. L’evidenza suggerisce un impatto sulla ghiandola tiroidea. Si è evidenziata anche una produzione più bassa di testosterone, che svolge un ruolo critico nello sviluppo del cervello. “Sono ancora necessari molti studi per comprendere a fondo gli effetti biologici di queste sostanze comuni”, ha osservato il dottor Whyatt.

 

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