RIVERSIDE, California – I ricercatori della Università di California, Riverside hanno identificato alcuni componenti del succo di melograno che inibiscono il movimento delle cellule tumorali e indeboliscono la ricezione di un segnale chimico che favorisce la metastasi del cancro alla prostata nelle ossa (e nel midollo). La ricerca potrebbe portare a nuove terapie per prevenire le metastasi del cancro.
Eseguita nel laboratorio di Manuela Martins-Green, professore di biologia cellulare, la ricerca è stata presentata il 12 Dicembre 2010 in occasione della 50sima riunione annuale della American Society for Cell Biology che si svolge a Philadelphia.
Il cancro della prostata è la seconda causa di decessi per cancro negli uomini negli Stati Uniti. Ad oggi, non esiste una cura per essa. Se il cancro alla prostata si ripresenta dopo trattamenti di chirurgia e/o radioterapia, di solito il trattamento successivo è la soppressione del testosterone, ormone maschile, che inibisce la crescita delle cellule tumorali, in quanto hanno bisogno di questo ormone per crescere. Ma col tempo, il cancro sviluppa modalità per resistere alle terapie di soppressione ormonale, diventa molto aggressivo, e le metastasi arrivano fino al midollo osseo, ai polmoni e ai linfonodi, di solito con conseguente morte del paziente.
Il laboratorio della Martins-Green ha applicato succo di melograno in laboratorio a cellule cancerose della prostata in vitro, che erano diventate resistenti al testosterone (più resistente diventa una cellula cancerosa nei confronti del testosterone, più probabile diventa la formazione di metastasi).
I ricercatori – Martins-Green, lo studente laureato Lei Wang e gli studenti Andre Alcon e Jeffrey Ho – hanno scoperto che le cellule tumorali trattate con succo di melograno che non erano morte dopo il trattamento hanno mostrato un aumento di adesione cellulare (il che significa un minor numero di cellule che si allontanavano) e una diminuzione della migrazione cellulare.
Successivamente, i ricercatori hanno identificato i seguenti gruppi di ingredienti attivi nel succo di melograno, che hanno avuto un impatto molecolare sull’adesione cellulare e sulla migrazione delle cellule metastatiche del cancro della prostata: fenilpropanoidi, acidi idrobenzoici, flavoni e acidi grassi coniugati.
“Dopo averli identificati, ora possiamo modificare i componenti che inibiscono le metastasi nel succo di melograno per migliorare le loro funzioni e renderli più efficaci nel prevenire le metastasi del cancro alla prostata, portando a terapie farmacologiche più efficaci”, ha detto Martins-Green. “Poiché i geni e le proteine coinvolte nel movimento delle cellule di cancro alla prostata sono essenzialmente gli stessi di quelli coinvolti nel movimento di altri tipi di cellule tumorali, gli stessi componenti modificati del succo potrebbero avere un impatto molto più ampio nel trattamento contro il cancro”.
Martins-Green ha spiegato che una proteina importante prodotta nel midollo osseo induce le cellule tumorali a spostarsi fino alle ossa, dove possono poi formare nuovi tumori.
“Abbiamo dimostrato che il succo di melograno inibisce notevolmente la funzione di questa proteina, e quindi questo succo ha il potenziale per prevenire metastasi delle cellule tumorali della prostata fino alle ossa”, ha aggiunto.
Ora il suo laboratorio ha in programma di fare ulteriori test in un modello in vivo per le metastasi del cancro della prostata, per determinare se gli stessi componenti che lavorano in cellule in coltura possono prevenire le metastasi senza effetti collaterali.