Gli scienziati hanno osservato i primi segni di possibili effetti genetici nell’ambiente nei pressi della centrale di Fukushima Daiichi, l’impianto nucleare in cui è avvenuta la fuga radioattiva a seguito dello tsunami nel marzo del 2011. Gli scienziati dicono infatti di aver trovato farfalle mutanti, che presentavano anomalie alle gambe, alle antenne e all’addome, secondo lo studio pubblicato su Nature. I ricercatori hanno anche scoperto che alcune farfalle colpite avevano le ali spezzate o rugose, dimensioni anomale delle ali o colori inusuali.
Lo studio è iniziato due mesi dopo il terremoto e lo tsunami che hanno devastato il nord-est del Giappone nel marzo del 2011, innescando un disastro nucleare secondo solo a quello di Chernobyl. L’impianto di Fukushima Daiichi ha emesso radiazioni per molte settimane mentre i tecnici fativacano a raffreddare con mezzi di fortuna le barre di combustibile nucleare presente sia nei nuclei dei reattori, sia nelle piscine del materiale esausto.
L’incidente e la coseguente fuga radioattiva hanno provocato l’evacuazione di villaggi e città entro un raggio di una ventina di chilometri.
Nel maggio del 2011, i ricercatori hanno raccolto oltre 100 farfalle dentro e intorno alla prefettura di Fukushima e hanno scoperto che il 12% di loro aveva anomalie o mutazioni. Quando queste farfalle si sono accoppiate, il tasso di mutazioni nella progenie è salito al 18%, secondo lo studio. Inoltre, hanno precisato i ricercatori, alcuni individui sono morti prima di raggiungere l’età adulta. Quando la seconda generazione di farfalle mutate si è accoppiata con farfalle sane che non sono state colpite dalle radiazioni, il tasso di anomalie è salito al 34%, indicando che le mutazioni verranno tramandate attraverso i geni della prole a tassi elevati, anche quando uno dei genitori è sano.
Gli scienziati hanno poi proseguito lo studio, raccogliendo più di 200 farfalle lo scorso settembre. Il 28% per cento delle farfalle mostravano anomalie, ma il tasso di prole mutata è salito ad un tasso del 52%. Lo studio indica chiaramente che la seconda generazione di farfalle analizzate in settembre ha più mutazioni perché è stata esposta alle radiazioni da quando era allo stato di larva.
Per assicurarsi che il disastro nucleare fosse davvero la causa delle mutazioni, i ricercatori hanno raccolto farfalle non colpite dalle radiazioni in luoghi lontani da Fukushima e le ha esposte alle radiazioni in quantità simile a quelle subite dalle farfalle di Fukushima. Ebbene, i risultati non lasciano dubbi, la causa delle mutazioni sono le radiazioni.
“Le conclusioni dello studio sono che i radionuclidi artificiali della centrale nucleare di Fukushima hanno causato danni fisiologici e genetici a questa specie”, recita lo studio.