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Crearsi un avatar per sconfiggere la schizofrenia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 30.05.2013

Ricercatori universitari hanno sviluppato un sistema di avatar che consente alle persone con la schizofrenia di controllare la voce delle loro allucinazioni.

Il sistema computerizzato potrebbe fornire una terapia rapida e molto più efficace rispetto agli attuali trattamenti farmaceutici, contribuendo a ridurre la frequenza e la gravità degli episodi di schizofrenia.

Computer

In una ricerca pilota di questo approccio che coinvolge 16 pazienti, in al massimo sette sessioni di 30 minuti di terapia, quasi tutti i pazienti hanno riferito una riduzione della frequenza e della gravità delle voci che sentono. Tre dei pazienti hanno smesso di sentire voci completamente dopo averle vissute per 16, 13 e 3,5 anni. La terapia avatar non affronta i deliri dei pazienti direttamente, ma lo studio ha trovato che questi migliorano.

Il team ha ora ricevuto un finanziamento di £ 1.300.000 dal Wellcome Trust per perfezionare il sistema e condurre uno studio più ampio, randomizzato, per valutare questo nuovo approccio alla terapia della schizofrenia. Lo studio sarà condotto presso il London Institute of Psychiatry del King College.

La prima fase della terapia per il paziente è quella di creare un avatar al computer, scegliendo il volto e la voce del soggetto che credono parli con loro. Il sistema, quindi, sincronizza le labbra dell’avatar con il suo discorso, consentendo a un terapeuta di parlare al paziente attraverso l’avatar in tempo reale. Il terapeuta incoraggia il paziente a contrastare la voce e insegna gradualmente a prendere il controllo delle loro allucinazioni.

Julian Leff, professore emerito di Scienze della Salute Mentale presso la University College London, che ha sviluppato la terapia e guida il progetto, ha dichiarato: “Anche se i pazienti interagiscono con l’avatar come se fosse una persona reale, siccome lo hanno creato loro sanno che non può far loro del male, in contrapposizione alle voci, che spesso minacciano di uccidere loro o di nuocere alla loro famiglia. Come risultato la terapia aiuta i pazienti a guadagnare fiducia e il coraggio di affrontare l’avatar e il loro persecutore.

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  • maurolaspisa scrive:

    L’avatar può contribuire,certo,purchè l’io paziente non se ne accorga e dia fiducia al palliativo più che al terapeuta e all’io stesso all’autoterapista…