La Great Rift Valley ospita uno dei più affascinanti ed imponenti fenomeni migratori: questa rotta, che attraversando sedici paesi collega Europa, Asia ed Africa, è percorsa due volte l’anno da circa 500 milioni di uccelli appartenenti ad oltre 280 specie. Un corridoio aereo che sorvola un sorprendente melting pot di razze e culture, che il progetto Flyways si propone di celebrare con la musica, forse il mezzo più idoneo a rappresentare il volo, la libertà, l’assenza di confini, l’unione.
L’idea nasce nei primi anni ’90 in occasione dell’incontro tra il celebre sassofonista Paul Winter, in quel momento a Tel Aviv per un concerto che celebrava balene e lupi, e lo scienziato ed ornitologo israeliano Yossi Leshem. Quest’ultimo mostra al musicista un video del suo lavoro con gli uccelli migratori, e si accende così la scintilla Flyways. Sostenuto da Music for the Earth, organizzazione no profit di cui Paul Winter è fondatore, il progetto vanta un range multidisciplinare di partners: ambientalisti, ornitologi, conservazionisti, etno-musicologi, musicisti, uniti dall’amore per la musica e dal rispetto per l’ambiente.
L’obiettivo? Comporre e registrare la colonna sonora di questa maestosa migrazione, mettendo insieme sonorità e tradizioni musicali dei diversi territori coinvolti, promuovendo collaborazioni artistiche, organizzando concerti, creando consapevolezza riguardo al fenomeno migratorio e sostenendo azioni di conservazione mirate.
Il corridoio aereo della Rift Valley collega diverse tipologie di habitat significativi per il ciclo vitale degli uccelli, molti dei quali a rischio: ben 140 sono le aree di conservazione che l’organizzazione BirdLife International ha individuato come “Important Bird Areas”, siti chiave che l’organizzazione si propone di monitorare, proteggere e riunire in un network globale.
Delle oltre 280 specie di uccelli migratori che sorvolano questa rotta, almeno 141 sono classificate come “globalmente minacciate” dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN), l’organismo che si occupa, a livello mondiale, di censire le specie e classificarne lo status secondo il grado di rischio cui sono sottoposte.
Flyways by Paul Winter – Indiegogo Campaign from Paul Winter on Vimeo.
Alcune specie percorrono solo un tratto della grande Rift Valley, altre la seguono fedelmente per quasi tutta la lunghezza: è il caso della cicogna bianca (Ciconia ciconia), il cui areale si espande a cavallo di Europa, Africa ed Asia. Piuttosto comune nel vecchio continente, questa specie ha subito un diffuso declino, eccezion fatta per le popolazioni di Spagna e Portogallo, durante il ventennio 1970-1990 e risente tuttora delle minacce che affliggono gli ambienti umidi, da lei preferiti. Egualmente colpiti dalla perdita di habitat derivante dai cambiamenti nell’uso del suolo sono diversi rapaci, come il falconide grillaio (Falco naumanni) o gli accipitridi Aquila nipalensis ed Aquila pomarina. Durante i viaggi migratori, questi predatori evitano di attraversare vaste superfici d’acqua, e diventa così facile vederli in aree “a collo di bottiglia” come la località di Eilat in Israele, sorvolata ogni primavera da circa 1,2 milioni di rapaci migratori. La vulnerabilità dei rapaci è particolarmente alta in virtù della loro posizione in cima alla rete trofica e la loro presenza è quindi generalmente considerata un buon indicatore della salute di un ecosistema.
Ognuno dei sedici paesi che la grande migrazione attraversa è portatore di tradizioni culturali e musicali tramandate nel tempo, spesso custodite dalle generazioni più anziane, che rischiano oggi di estinguersi per via della scarsa attrattività esercitata da queste sui giovani, influenzati dai modelli occidentali. Proprio queste tradizioni si propone di documentare e rinvigorire Flyways, metafora musicale di ricchezza ed interdipendenza della vita, riunendo molti degli eredi di queste sonorità nella Great Rift Valley Orchestra. A conclusione del progetto, l’uscita, prevista per il 2014, di un cd/dvd suonato e registrato dalla suddetta orchestra, che accanto a pezzi tradizionali includerà improvvisazioni e composizioni inedite nate in corso d’opera.