Rendere sicure le rotte migratorie degli uccelli in Europa. E’ l’obiettivo di un progetto finanzaito con fondi europei che vede la collaborazione di Grecia, Spagna e Italia sullo sfondo di paesaggi naturali incantanti e vestigia di antiche tradizioni.
Dal Sulcis alle isole dello Ionio alla Catalogna, da Valenzia ai monasteri di Strofadia, San Dyonisus e Zkynthos e poi ancora la provincia di Aragona. Il progetto Life+ “Save Haven for Wild Birds” ( salviamo il cielo degli uccelli selvatici, è coordinato dalla LIPU e vede come partner la spagnola SEO e la greca HOS.
“La migrazione è uno spettacolo straordinario”, spiegano dalla LIPU, “ma va difesa dalle insidie del bracconaggio: milioni di uccelli soccombono ogni anno nel Mediterraneo a causa di avidi commerci illegali, che avvengono nell’indifferenza di molti e per leggi mal applicate.”
Gli obiettivi del progetto europeo Life, che ha durata triennale, sono tre: aumentare la consapevolezza delle comunità locali, delle istituzioni, del grande pubblico e degli stessi cacciatori sugli effetti del bracconaggio sulla biodiversità locale ed europea; agire sugli atteggiamenti socio-culturali dei giovani verso il bracconaggio; migliorare l’applicazione della legge, favorendo il coordinamento con e tra le forze dell’ordine.
Le tre aree scelte in Italia, Spagna e Grecia sono teatro di crudeli stragi ai danni degli uccelli: nel Sulcis, in Sardegna, almeno 300mila uccelli selvatici tra merli, pettirossi e altre specie vengono illegalmente trucidati ogni anno con trappole e reti per rifornire mercati e ristoranti locali per la preparazione del piatto “tipico” delle Grive. In Spagna, lungo la costa del Mediterraneo, un numero variabile di uccelli (tra i 120mila e 430mila con punte fino a 2 milioni) viene ucciso ogni anno in modo illegale con l’uso del vischio (metodo del “parany”). Infine la Grecia: nelle isole Ionie 15mila i colpi di arma da fuoco esplosi ogni giorno anche contro rapaci e aironi, e una feroce caccia illegale contro la tortora selvatica (la specie più colpita).
“La migrazione degli uccelli è un fenomeno sorprendente, immutato da secoli ma sempre in grado di stupirci e affascinarci – dichiara Danilo Selvaggi, Direttore generale LIPU – Con la campagna “Leaving is Living” condivideremo questo sentimento con le comunità e le istituzioni locali, anche per evidenziare lo sforzo immenso che gli animali compiono per sopravvivere e la necessità che il diritto alla migrazione sia riconosciuto e salvaguardato. La dignità di un Paese e dell’Europa intera non può limitarsi alle triple A della finanza – conclude Selvaggi – ma deve riguardare anche, e soprattutto, le triple A del rispetto della natura, con le trasformazioni culturali che questo comporta>”.
“Il bracconaggio è purtroppo una piaga comune a molte aree nel Mediterraneo – dichiara Asunción Ruiz, Direttore generale SEO – Occorre un cambiamento culturale tra le comunità locali per fermare un fenomeno anacronistico e dannosissimo per la biodiversità locale ed europea”.
“E’ fondamentale capire che le leggi europee e nazionali vietano la caccia in certi periodi, quali la primavera, per proteggere la biodiversità, un bene di tutti – aggiunge Malamo Korbeti, Coordinatrice Politiche ambientali della HOS – Fermare il bracconaggio agli uccelli migratori non significa solo salvare gli uccelli direttamente colpiti dai bracconieri, ma salvare la natura e cambiare il nostro rapporto con essa”.