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Lipu: la migrazione degli uccelli va difesa dal bracconaggio

Un nuovo progetto europeo vuole salvare il cielo degli uccelli migratori d'Europa e coinvolge Spagna, Italia e Grecia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.04.2013

Rendere sicure le rotte migratorie degli uccelli in Europa. E’ l’obiettivo di un progetto finanzaito con fondi europei che vede la collaborazione di Grecia, Spagna e Italia sullo sfondo di paesaggi naturali incantanti e vestigia di antiche tradizioni.

pettirosso

Dal Sulcis alle isole dello Ionio alla Catalogna, da Valenzia ai monasteri di Strofadia, San Dyonisus e Zkynthos e poi ancora la provincia di Aragona. Il progetto Life+ “Save Haven for Wild Birds” ( salviamo il cielo degli uccelli selvatici, è coordinato dalla LIPU e vede come partner la spagnola SEO e la greca HOS.

“La migrazione è uno spettacolo straordinario”, spiegano dalla LIPU, “ma va difesa dalle insidie del bracconaggio: milioni di uccelli soccombono ogni anno nel Mediterraneo a causa di avidi commerci illegali, che avvengono nell’indifferenza di molti e per leggi mal applicate.”

Gli obiettivi del progetto europeo Life, che ha durata triennale, sono tre: aumentare la consapevolezza delle comunità locali, delle istituzioni, del grande pubblico e degli stessi cacciatori sugli effetti del bracconaggio sulla biodiversità locale ed europea; agire sugli atteggiamenti socio-culturali dei giovani verso il bracconaggio; migliorare l’applicazione della legge, favorendo il coordinamento con e tra le forze dell’ordine.

Le tre aree scelte in Italia, Spagna e Grecia sono teatro di crudeli stragi ai danni degli uccelli: nel Sulcis, in Sardegna, almeno 300mila uccelli selvatici tra merli, pettirossi e altre specie vengono illegalmente trucidati ogni anno con trappole e reti per rifornire mercati e ristoranti locali per la preparazione del piatto “tipico” delle Grive. In Spagna, lungo la costa del Mediterraneo, un numero variabile di uccelli (tra i 120mila e 430mila con punte fino a 2 milioni) viene ucciso ogni anno in modo illegale con l’uso del vischio (metodo del “parany”). Infine la Grecia: nelle isole Ionie 15mila i colpi di arma da fuoco esplosi ogni giorno anche contro rapaci e aironi, e una feroce caccia illegale contro la tortora selvatica (la specie più colpita).

“La migrazione degli uccelli è un fenomeno sorprendente, immutato da secoli ma sempre in grado di stupirci e affascinarci – dichiara Danilo Selvaggi, Direttore generale LIPU – Con la campagna “Leaving is Living” condivideremo questo sentimento con le comunità e le istituzioni locali, anche per evidenziare lo sforzo immenso che gli animali compiono per sopravvivere e la necessità che il diritto alla migrazione sia riconosciuto e salvaguardato. La dignità di un Paese e dell’Europa intera non può limitarsi alle triple A della finanza – conclude Selvaggi – ma deve riguardare anche, e soprattutto, le triple A del rispetto della natura, con le trasformazioni culturali che questo comporta>”.

“Il bracconaggio è purtroppo una piaga comune a molte aree nel Mediterraneo – dichiara Asunción Ruiz, Direttore generale SEO – Occorre un cambiamento culturale tra le comunità locali per fermare un fenomeno anacronistico e dannosissimo per la biodiversità locale ed europea”.

“E’ fondamentale capire che le leggi europee e nazionali vietano la caccia in certi periodi, quali la primavera, per proteggere la biodiversità, un bene di tutti – aggiunge Malamo Korbeti, Coordinatrice Politiche ambientali della HOS – Fermare il bracconaggio agli uccelli migratori non significa solo salvare gli uccelli direttamente colpiti dai bracconieri, ma salvare la natura e cambiare il nostro rapporto con essa”.

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