Ancora sconosciute le dinamiche del sequestro del rimorchiatore dell’Augusta Off Shore, la nave liberata pochi giorni fa dopo essere rimasta bloccata per quasi un mese nel porto di Tripoli in mano alle milizie di Gheddafi, anche se si fa strada l’ipotesi dello scudo contro i bombardamenti alleati.
La prima notizia della liberazione è giunta poco prima della mezzanotte del 24 aprile, quando la nave militare Bettica, che fa parte della flotta Natoche incrocia davanti alle coste libiche, ha raccolto il messaggio dell’equipaggio, finalmente libero ed in acque internazionali. Raggiunto da una nave della “coalizione dei volenterosi”, il mercantile è stato poi scortato dalla nave militare San Giorgio e da tre motovedette della Guardia Costiera fino alle coste siciliane. Asso 22, così si chiama rimorchiatore, è approdato la mattina stessa del 24 nel porto siciliano di Augusta. L’equipaggio, precedentemente visitato da alcuni medici saliti a bordo, era risultato essere in buone condizioni.
Il rimorchiatore imbarcava undici uomini d’equipaggio, di cui otto italiani, e si trovava in Libia al servizio di alcune piattaforme petrolifere. Il 17 marzo scorso, mentre esplodeva la crisi con il Paese nordafricano, venne occupato da alcuni miliziani armati, i quali dichiararono di essere persone dell’Autorità Portuale di Tripoli.
I motivi del fermo, però non sono ancora stati chiariti. L’armatore Mario Mattioli ha dichiarato di non avere mai ricevuto alcuna richiesta di riscatto e comunque di non avere pagato alcuna somma di denaro. Ha inoltre raccontato che durante il sequestro il rimorchiatore era stato costretto ad effettuare brevi navigazioni lungo le coste libiche.
Ciò che è certo è che la liberazione del rimorchiatore ha coinvolto la diplomazia ai più alti livelli, ma il ministro della difesa La Russa ha assicurato che non sono state necessarie azioni di forza ed ha espresso la sua soddisfazione sulla gestione del recupero dell’Asso 22.Dopo l’approdo nel porto di Augusta il sostituto procuratore di Siracusa, Maurizio Musco, è salito a bordo ed ha iniziato gli interrogatori dell’equipaggio per chiarire la dinamica del sequestro.
Attraccato al porto di Augusta sul rimorchiatore sono saliti a bordo anche i familiari dell’equipaggio, per i quali è finalmente finito l’incubo, ed il sindaco di Pozzallo (Ragusa) Giuseppe Sulsenti. Dai colloqui con il sindaco è emersa una delle possibili motivazioni del sequestro: la presenza del rimorchiatore serviva ad impedire alle forze Nato di bombardare la zona del porto di Tripoli.